Politica

Pug, il consulente scientifico: il piano segue la vocazione della città e delle Marine

LECCE- Lecce ha una vocazione e il Piano deve conformarsi a questa. Mosè Ricci, architetto dell’Università di Genova e consulente scientifico del PUG di Lecce, dice la sua nel dibattito acceso intorno al nuovo Piano Urbanistico di cui si sta per dotare la città. Un piano creato in piena trasparenza, dice, con il contributo di decine di cittadini che hanno presentato proposte e idee, costruito in osmosi con i centri limitrofi. Non prevede grandi centri commerciali o grandi interventi infrastrutturali perché la città non ne ha bisogno.

Gli obiettivi sono invece quelli della cultura, del turismo balneare e rurale, del restauro e rigenerazione masserie. Incentiva la riqualificazione del tessuto edilizio con possibilità di ampliamenti, demolizioni e costruzioni, a patto che gli interventi garantiscano la messa a norma degli edifici dal punto di vista ambientale-energetico,estetico per migliorare il paesaggio urbano e delle marine. E se il porticciolo turistico di San Cataldo, dice Ricci, non è previsto, è perché deve essere realizzato nel momento in cui sarà presentato un progetto adeguato.

“Il PUG può anche essere adottato da questa Amministrazione, commenta il candidato sindaco di Un’Altra Lecce Alessandro Delli Noci, ma spetterà alla prossima approvarlo. per potersi esprimere occorre un’analisi complessa e articolata che non può essere prodotta in poche settimane (a fronte di cinque anni di progettazione). E già dai tavoli del nostro osservatorio sono emerse vaste le criticità: manca un piano della mobilità e non ci convince il cambio di destinazione del centro storico.

Per approvare il Pug dice Luigi Melica dell’Udc, è necessario il parere dell’Autorità di bacino che non c’è ma che la Giunta Perrone ha falsamente dato per acquisito. Un atto illegittimo quindi, sicuramente da ritirare. Di un falso in un atto pubblico parla anche Fornari che si chiede come mai l’amministrazione Perrone abbia tanta fretta di approvare, a fine mandato, il più importante provvedimento di un’amministrazione comunale che determinerà il futuro dei prossimi venti anni della città. Si lasci, dice, che del PUG si occupino il nuovo governo cittadino ed il nuovo consiglio comunale.

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