CronacaPolitica

Scioglimento per mafia, a Parabita si insediano i commissari: “Riporteremo la presenza dello Stato”

PARABITA- “Faremo tutto il possibile per riportare la presenza dello Stato a Parabita”. Con questa promessa di impegno, mercoledì pomeriggio, si sono insediati i tre commissari nominati dalla Prefettura per guidare il Comune, sciolto per infiltrazioni mafiose.
Sebastiano Giangrande, dirigente del Ministero dell’Interno, traccia la linea: “i nostri primi passi prevedono di entrare in profondità nelle pieghe della macchina amministrativa e capre dove si annidano le criticità maggiori”. “Si comincia da una presa di contatto con la struttura amministrativa e da una presa di coscienza approfondita dei problemi che hanno portato al decreto di scioglimento”, dice il viceprefetto Andrea Cantadori.

La triade resterà in carica per almeno 18 mesi, prorogabili, se necessario, per altri sei. “Abbiamo bisogno del supporto dei cittadini”, dicono. Certo, a Parabita la percezione di una presenza del clan Giannelli nella vita della città non è totale. E questo è anche il segno dell’inabissamento della mafia, del suo tentativo di permeare l’economia e alimentarsi in questo modo, più che attraverso azioni criminali eclatanti. “Sono cambiate le dinamiche – riflette il terzo componente della commissione, il viceprefetto Gerardo Quaranta – e in alcuni casi c’è un radicamento molto forte con il territorio e alcuni strati sociali. Per questo bisogna procedere con cautela, di volta in volta, mantenendo alta l’attenzione e agendo con grandissimo equilibrio”.

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