GALLIPOLI-Una confessione piena, resa in aula, con tanto di ringraziamento al pm Elsa Valeria Mignone per averlo “liberato di un peso”. Dopo 26 anni, si chiariscono i contorni dell’omicidio di Carmine “Nenè” Greco, freddato a Gallipoli il 13 agosto 1990.
A parlare, in mattinata, è stato il cugino della vittima, il 47enne leccese Nicola Greco, che ha raccontato di aver preso parte a quell’agguato mortale. Su ordine di Rosario Padovano, ha riferito di aver accompagnato Carmine Mendolia sul posto. Questa la sua ricostruzione: il siciliano scese dall’auto, poi vi rientrò quando vide andare verso di loro due persone. E dall’auto sparò. Carmine Greco cadde a terra e Mendolia sparò ancora, mentre i due fuggivano.
Quattro anni fa, Mendolia, ora collaboratore di giustizia, scagionò Marco Barba, allora minorenne, poi assolto per non aver commesso il fatto.