Cronaca

Beni agricoli, nonostante la confisca molti restano nelle mani della mala

LECCE-  Solo il 9,5% dei 26.200 terreni che su tutto il territorio nazionale sono nelle mani di soggetti condannati in via definitiva, si trovano in Puglia. Questo significa che 2,489 terreni appartenenti a personaggi che hanno commesso reati anche per mafia sono ancora nelle loro mani.
Il processo di sequestro, confisca e destinazione dei beni di provenienza mafiosa si presenta lungo e confuso, spesso non efficace e sono numerosi i casi in cui i controlli hanno rilevato che alcuni di questi, anche confiscati definitivamente, sono di fatto ancora nella disponibilità dei mafiosi.

Lo specchio della realtà italiana è emerso dal quarto Rapporto Agromafie elaborato da Coldiretti, Eurispes e Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura che ha evidenziato come questo comporti che circa 25 miliardi di euro, circa due 3 mezzo in Puglia, vengono sprecati per il mancato utilizzo dei beni confiscati. L’intensità dell’associazionismo criminale è elevata nel Mezzogiorno, ma il grado di penetrazione è forte e stabile anche al Centro e al Nord. In percentuale in puglia abbiamo Lecce con il 37,4, Taranto con il 39,4 e brindisi con il Brindisi.

Un monitoraggio eseguito dalla Dia denuncia molte irregolarità con moltissimi beni che risultano ancora occupati o dai mafiosi stessi o da loro parenti e prestanome. I criminali che non vengono sgomberati dagli immobili godono persino del vantaggio di non dover pagare le tasse sul bene, poiché sequestrato.

Il grado di controllo e penetrazione territoriale della Sacra Corona Unita, pur mantenendosi significativamente elevato, risulta inferiore che altrove. “Il fronte dell’illegalità è sempre più ampio – tira le somme il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele.  Intanto da lunedì 22 a mercoledì 24 febbraio la commissione parlamentare antimafia presieduta da Rosy Bindi sarà a Lecce.

Durante la visita saranno effettuati anche dei sopralluoghi presso beni confiscati alla mafia: Masseria Canali, a Mesagne e a Torchiarolo. La visita rientra nel programma di audizioni in tutte le direzioni distrettuali d’italia. 

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