Cronaca

“Strisce pedonali fuorilegge”, class action contro il Comune

LECCE- Le strisce pedonali in città non sarebbero in regola, ma ora, dopo le segnalazioni “sull’illegittimità del posizionamento in corrispondenza delle intersezioni non semaforizzate”, arriva la class action contro il Comune di Lecce.
A promovuorla sono due associazioni di consumatori, Adoc e Codacons: “nella nostra città sussiste una situazione di rischio totalmente fuori controllo – spiegano – tanto è vero che Lecce è tra le 15 città più pericolose d’Italia sotto il profilo della sicurezza stradale, con oltre 7 vittime all’anno per ogni 100.000 abitanti (dato: Rapporto Ecosistema Urbano Legambiente 2015 su http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/ecosistemaurbano_2015_xxiiedizione.pdf): quasi il doppio della media nazionale, 7 volte il dato della città gemella Brindisi (dove la vittima è una ogni 100.000 abitanti)”.

A restare vittima di un sinistro, due mesi fa, è stato, tra gli altri, proprio il presidente di Adoc Lecce, Alessandro Presicce, finito in ospedale dopo essere stato investito. Gli esempi, documentati con tanto di foto, sono vari: in particolare, sotto la lente ci sono gli attraversamenti pedonali della zona Mazzini (via Zanardelli, via Salandra, via Trinchese, via Braccio Martello e così via), nel cuore della zona commerciale della città.

Ma “decine e decine di incroci violano palesemente l’art. 145, co. 3, del Regolamento di Attuazione del Codice della Strada. Questa norma prescrive che, in caso di incroci urbani con segnale di stop, l’attraversamento pedonale debba essere posizionato a non meno di 5 metri dall’incrocio, invece a Lecce sono stati posti a ridosso della linea di arresto dei veicoli. Non solo non è rispettata la legge, ma non c’è spazio per le buone pratiche, come quella delle “orecchie”, soluzione efficacemente adottata altrove per creare sull’incrocio una “casa avanzata” sicura per il pedone e inaccessibile alla sosta selvaggia”.

Gli avvocati Massimo Todisco (Codacons Lecce) e Alessandro Presicce (Adoc Lecce) ne sono convinti: “Questa volta la multa la facciamo noi”, dicono. E così, attivando la procedura della class-action amministrativa (Decreto Legislativo 198/2009), hanno diffidato il Comune a mettere a norma gli incroci entro 90 giorni, altrimenti si è già pronti a ricorrere al Tar.

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