TORCHIAROLO-E’ stato bloccato mentre era sul punto di uccidere i suoi stessi alberi. I manifestanti in difesa degli ulivi del salento si sono dati appuntamento nell’uliveto in cui sapevano che sarebbero stati abbattuti 60 alberi ritenuti affetti da disseccamento rapido dovuto al batterio Xylella fastidiosa.
Eccoli in contrada Li Lei, a Torchiarolo. Qui il proprietario, eseguendo gli obblighi imposti dal piano Silletti, voleva eradicare “volontariamente” i suoi 60 alberi infetti, ma è stato fermato dai manifestanti. Nulla hanno potuto Polizia, Carabinieri e Forestali. Dopo il blocco della superstrada Lecce-Brindisi di mercoledì, questa è la seconda azione più forte che mette in campo chi si oppone agli abbattimenti.
Il Tar Lazio, lo ricordiamo, ha sospeso momentaneamente l’eradicazione degli ulivi per i 21 proprietari terrieri di Torchiarolo che hanno presentato il ricorso. L’estirpazione è stata congelata fino alla data di discussione in sede collegiale della domanda cautelare fissata alla Camera di Consiglio del 4 novembre 2015. Ma questo vale, appunto, per i 21 olivicoltori che hanno impugnato il piano Silletti. Per gli altri gli obblighi restano in piedi. Quindi, per l’agricoltore che è stato fermato nell’atto di abbattimento, si profila ora un verbale, l’espianto comunque obbligatorio che sarà effettuato dagli operatori Arif e la perdita del ristoro economico.
“Bisogna essere razionali –dice il sindaco di Torchiarolo Nicola Serinelli- e lottare per quello che ci è possibile, ma le piante infette vanno eradicate, perché l’epidemia sta andando avanti. Chi dice di no, rischia di deviare il corso degli eventi e essere responsabile di quello che accadrà domani. Sono nauseato da chi faceva parte della vecchia amministrazione ed ora manifesta: avrebbero potuto pensarci prima, un anno e mezzo fa, quando avevano un ruolo istituzionale, con consigli comunali e assemblee”.
Intanto continua la campagna di “disobbedienza civile” di chi, a dispetto della xylella, pianta nuovi alberelli.
