GALLIPOLI- Ci siamo: sabato 6 giugno la notte è stellata su Gallipoli. Arriva il gran galà del Premio Barocco, edizione numero 46. Condotta da Michele Cucuzza, quest’anno la kermesse torna nelle sale del castello angioino, circondato dal mare. L’evento è patrocinato dal Comune di Gallipoli e dall’Università del Salento, in collaborazione con l’Assessorato al Turismo e allo Spettacolo del Comune e la PRO LOCO. Dopo i terra del sole award di sabato scorso, ecco arrivato l’evento. Il galà è a cura di Villa Vergine, la serata sarà innaffiata dai vini della cantina Paolo Leo di San Donaci.
Sul red carpet sfileranno Gianluca Grignani, Fabio Testi, Giuliana De Sio, Gianni Minà, Michelangelo Pistoletto, Bianca Atzei, Pier Luigi Celli, Antonio Conte (al quale il Premio Barocco è stato consegnato dal Patron Fernando Cartenì il 2 giugno a Coverciano presso la sede tecnica della FIGC dove la Nazionale è in ritiro), Marta Zoboli e Gianluca De Angelis (Zelig), Angelo Galasso, per la categoria Impresa il Presidente della Banca Credito Cooperativo di Leverano Lorenzo Zecca e Giambattista Giannotta amministratore di Salento Sea Food ad accompagnare il loro incedere la pizzica salentina, con il famoso gruppo “I tamburellisti di Torre Paduli”, ospite della serata l’amico del Premio Barocco, che lo ha visto anche in veste di presentatore nelle passate edizioni, il direttore del TGR Puglia Attilio Romita. Una scenografia tridimensionale scorrerà nella sala del Castello.
L’intrattenimento musicale sarà a cura di Max Nocco. riflettori puntati anche su Anna Maria Raho, vincitrice del Premio Barocco Giovani 2015. Il Maestro Egidio Ambrosetti realizza come ogni anno la scultura che è diventata il simbolo del premio, la Galatea.
Prosegue la rassegna degli appuntamenti firmati Premio Barocco – 46° edizione la presentazione del libro di Gianni Minà dal titolo “Il mio Alì” dedicato al leggendario Cassius Clay-Muhammad Ali e la rivista “Latinoamerica”; l’appuntamento è per il 5 giugno alle ore 19,30 presso il Teatro Garibaldi di Gallipoli. Emozionato e pronto, come sempre, il patron Fernando Cartenì.
