TRICASE- Ha parlato delle responsabilità delle scelte politiche, perché “a volte conviene perdere iniziando però a trasformare”, con chiaro riferimento alle elezioni regionali in Campania. Ha ribadito il valore della parola, anche quando dev’essere “scortata” perché possa essere pubblicamente detta. Ha sferzato i meridionali, che “non fanno pressione sui governi, perché i problemi ce li risolviamo da noi, andando via”. Roberto Saviano, l’autore di Gomorra e punto di riferimento importante per gli italiani dell’antimafia sociale, ha catturato Tricase.
In migliaia per lui in piazza cappuccini, la sera del 2 giugno, per la chiusura del festival letterario Armonia. Un dialogo con il direttore artistico, Mario Desiati, anche lui scrittore, sulla criminalità e quanto sia “complicato capire fin dove si insinua”; sui migranti e “l’obbligo di rispettare la legge del mare, quella di salvarli in ogni caso e portarli a terra”. E poi la “questione meridionale, che sembra un retaggio borbonico, ma che è attualissima, con milioni di giovani che lasciano il Sud e nessuno ne parla”. Una vita blindata, quella dello scrittore minacciato dal clan dei casalesi. Una vita comunque da vivere, perché non sia la camorra a vincere. E vivere anche attraverso i libri, strumento del riscatto.