Politica

Dopo De Luca, gli “impresentabili” di Emiliano. E lui: “Solo l’1 per cento da altri schieramenti”

BARI- Un video con cui mette le mani avanti per evitare di essere assimilato al candidato del Pd in Campania, De Luca, e per non finire nella stessa bufera sulle liste di “impresentabili”, specie ora che il premier Matteo Renzi ha dichiarato che “alcuni candidati mi imbarazzano”. Michele Emiliano pubblica un suo intervento su Fb per spiegare che “meno dell’1% dei candidati al consiglio regionale ha in passato militato in altri schieramenti. Non esiste nessun caso politico”.

“In ogni caso chiederò a tutti i partecipanti delle sei sagre del programma – ha continuato Emiliano – di indicarmi la loro preferenza, la loro accoppiata tra assessore scelto e delega da affidare. Non ho promesso niente a nessuno, non sono condizionabile da nessuno”.

Ma sono davvero solo 2 su 400 i candidati con un passato nel centrodestra? In realtà no. Una ricognizione fatta dall’Huffington Post ne conta molti di più: c’è Eupreprio Curto, candidato nella lista dei Popolari, con un passato in Movimento sociale e Alleanza Nazionale, così come Pippo Liscio a Foggia e Antonio Martucci a Taranto. A lecce, c’è l’ex finiano Paolo Pellegrino.

Poi, ci sono gli ex Forza Italia: ad esempio, Francesco Spina, ora Udc, coordinatore delle liste civiche di Emiliano nella Bat, provincia da lui governata con il centrodestra assieme alla città di Bisceglie di cui è sindaco. Poi, tra gli altri, il molfettano Saverio Tammarco o Fabrizio D’Addario, candidato 5 anni fa con Rocco Palese, o Giacomo Oliveri, ex consigliere regionale del partito di Berlusconi. “Gli indagati sono nel Partito democratico, che sarà il più penalizzato”, scrive l’Hp, citando l’ex deputato leccese del Pds Ernesto Abaterusso, chiamato a candidarsi da Emiliano al posto del figlio Gabriele Abaterusso, condannato per bancarotta. Assieme a lui, indagati anche “il consigliere uscente Michele Mazzarano (finanziamento illecito ai partiti) nonché Donato Pentassuglia, assessore uscente della giunta Vendola, a cui viene contestato il favoreggiamento nel maxi dibattimento per i disastri provocati dall’Ilva”.

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