Cronaca

Torcito: da due anni sotto sequestro, ma la polizza per i lavori resta nel cassetto

CANNOLE- Un bene che continua a marcire e un intervento, pure possibile, che si continua a rimandare: sono passati due anni esatti dal sequestro del parco Torcito; è trascorso precisamente un anno dall’approvazione del progetto di ripristino dei luoghi; in mattinata il nuovo incontro a Palazzo Adorno non ha portato sostanziali novità. E così nulla si muove a Cannole, dove il grande parco verde e la masseria restano off limits al pubblico. 

Eppure, la Provincia di Lecce, proprietaria del bene, potrebbe intervenire e far eseguire i lavori di risanamento ambientale che la Intini Source, che si è aggiudicato l’appalto per 18 anni, da dodici mesi potrebbe eseguire e non fa.

A dirlo è il contratto sottoscritto il 9 agosto 2012 tra l’ente di Palazzo dei Celestini e la società di Noci: all’art. 11, quello relativo alle garanzie, prevede lo strumento che potrebbe sbloccare la situazione in casi come questo. “A garanzia dell’esatto adempimento degli obblighi assunti con la concessione”, la Intini ha dovuto prevedere una polizza assicurativa con la compagnia assicurazioni Carige spa, per coprire “i danni subiti dalla stazione appaltante (dunque la Provincia, ndr) a causa del danneggiamento o della distruzione totale o parziale di impianti ed opere, anche preesistenti, verificatesi nel corso dell’esecuzione dei lavori per un massimale di 2 milioni di euro”.

È una polizza attivabile, quindi, proprio in situazioni come quelle venutesi a creare con lo sbancamento di una collinetta e la realizzazione delle prime piste ciclopedonali in presunta difformità rispetto a quanto previsto nel progetto e autorizzato dagli enti. È ciò che è finito al centro dell’inchiesta coordinata dal pm Ennio Cillo per lottizzazione abusiva e danneggiamento, deturpamento di bellezze naturali, ma anche per tentata truffa e falsità materiale e ideologica. Sul registro degli indagati, oltre a amministratori e progettisti, anche l’ex responsabile del procedimento della Provincia.

A tenere in stallo il tutto è, in realtà, la situazione economico-finanziaria della Intini, società in liquidazione e che tale era, in realtà, già da venti giorni prima della sottoscrizione del contratto con Palazzo dei Celestini. È il capitolo su cui si concentrano le indagini della Finanza, che affianca la Forestale. Ma in tutto questo groviglio, come emerge dal contratto, c’è un grimaldello che si può azionare, ma che al momento resta fermo, quello della polizza assicurativa che coprirebbe ampiamente l’importo dei lavori di ripristino, che ammontano a circa 500mila euro.

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