LECCE – Non tarda ad arrivare la replica dell’Associazione “Oro della Fenice Group”, il cui legale rappresentante è Antonio Ciarnò. Sono gli associati a gestire la struttura adibita illecitamente (stando alle carte) ad asilo nido, in Via Bellavista. A distanza di mezz’ora dalla nostra richiesta di incontrare Ciarnò, a contattarci è il suo avvocato, Nadia Martina.
In primis il legale precisa che l’ordinanza del Comune che intima l’interdizione immediata dell’attività, all’associazione non è stata ancora notificata. Lo stesso dicasi per il verbale del sopralluogo effettuato dalla Asl, Dipartimento Prevenzione, risalente all’1 marzo scorso. In sostanza più di un mese fa.
Pur avendo appreso dell’ordinanza di chiusura pubblicata quasi 2 settimane fa sull’albo pretorio del Comune di Lecce, per ammissione dello stesso avvocato, l’associazione ha dunque scelto di attenderne la notifica, continuando di fatto regolarmente la propria attività.
L’avvocato annuncia poi che l’associazione ricorrerà dinnazi al Tar. E questo per dimostrare che quello che si definisce “Asilo nido” e al quale si contesta l’assenza di apposita documentazione, altro non è che un “asilo parentale”. Una formula didattica nuova, ancora poco conosciuta al Sud, e per la quale – sempre secondo il legale – non sussisterebbero gli stessi obblighi delle strutture scolastiche tradizionali.
Intanto l’associazione fa sapere di aver chiesto al commissario prefettizio di Lecce, Ennio Mario Sodano, un incontro chiarificatore. “Per i due mesi restanti dell’anno – conclude il legale – dove andranno i bambini finora accolti dall’associazione? Ci sono scuole pubbliche disposte ad accoglierli adesso?”.
E.Fio
