Una presenza silenziosa, ma costante quella dei Carabinieri, che anche nel 2025 hanno pattugliato con attenzione la provincia di Lecce.
Nel corso dell’anno sono oltre 86.000 le chiamate arrivate al NUE “112”: dietro ciascuna, una
richiesta di aiuto, un’emergenza, una paura. In molti casi si è trattato di situazioni classificate
come “codice rosso”, nelle quali la rapidità delle gazzelle e il coordinamento delle Stazioni
hanno consentito di attivare immediatamente le misure di tutela a protezione delle vittime. È
qui che la presenza dell’Arma diventa concretezza: una porta che si apre, una divisa che arriva,
un aiuto che non tarda.
Con le sue 61 Stazioni, l’Arma dei Carabinieri di Lecce rappresenta un baluardo nella
prevenzione e nel contrasto della violenza domestica e di genere. Le 798 denunce trasmesse
all’Autorità Giudiziaria raccontano un fenomeno che resta impegnativo, ma indicano anche una
crescente fiducia nelle istituzioni. Un segnale importante, rafforzato dall’arresto di 73 soggetti
maltrattanti e dal deferimento in stato di libertà di altri 582.
Sul fronte della sicurezza generale, il 2025 ha fatto registrare una flessione della delittuosità
complessiva rispetto all’anno precedente. Un risultato che non nasce per caso, ma dalla
capillarità dei controlli e da una presenza costante sul territorio: l’Arma ha proceduto in
15.690 casi, pari all’83% dei reati denunciati all’Autorità Giudiziaria, su un totale di 18.838
segnalati da tutte le Forze di Polizia.
Importante anche l’azione contro lo spaccio di stupefacenti, con 96 arresti e 210 denunce e
quella contro il crimine organizzato, culminata nell’arresto di 147 affiliati, nel sequestro di
beni per quasi un milione di euro e nella cattura di 3 latitanti. A tutela della sicurezza collettiva, sono stati inoltre sequestrati 2.700 kg di materiale esplodente e potenzialmente pericoloso.
Accanto alle attività investigative, l’impegno si è esteso anche alla tutela del lavoro,
dell’ambiente e della sicurezza alimentare, con accertamenti che hanno portato a sequestri per
3.584.550 euro e sanzioni amministrative per 1.120.170 euro.
Parallelamente, la prevenzione ha rappresentato un pilastro centrale: 9.384 contravvenzioni
elevate nel corso dell’anno, di cui 2.734 per violazioni considerate “salva vita”, come l’eccesso
di velocità, il mancato utilizzo delle cinture o l’uso del cellulare alla guida. Una vigilanza che non
è solo sanzione, ma azione concreta per proteggere vite.
In totale, sono stati svolti 45.749 servizi di controllo del territorio, con 91.012 militari
impiegati, 174.378 persone controllate, 131.035 veicoli verificati e 50.471 documenti
esaminati. Numeri che raccontano dedizione, costanza e capacità di intervento immediato,
soprattutto in quei contesti dove l’Arma rappresenta l’unico presidio di Polizia presente.
Ma la sicurezza non passa solo dai controlli, passa dall’informazione, dal dialogo, dalla
costruzione di fiducia. Per questo motivo i 61 presìdi dell’Arma hanno portato avanti con
continuità la “Campagna di Legalità”, incontrando oltre 11.000 studenti in circa 150 momenti
di formazione nelle scuole e nelle comunità locali. Un investimento sui più giovani e sul futuro
del territorio.
