LECCE – Da errori a orrori il passo è breve, basta semplicemente affidare il fischietto di una partita ad un arbitro che ha dato una spallata energica all’inerzia della partita. Al netto della vittoria dei lariani che non viene messa in discussione, Marchetti nell’ultima dell’anno sbaglia e anche tanto. Non vede oppure vede e valuta male il fallor di Nico Paz su Ramadani. Una sbracciata evidente, forte, non al petto ma al volto che si deforma al momento del tocco del 10 lariano. Non è soltanto però l’errore in sé perchè un arbitro con carisma e personalità avrebbe comunque fischiato pechè il contatto è evidente e perchè è in zona di campo lontano dalla porta. Sono tantissimi i falli fischiati da Marchetti durante la gara, alla fine si conteranno ben 33 interruzioni per suo intervento, alcuni molto leggeri…e allora qual è il metro di giudizio nel caso specifico di Nico Paz??? Il movimento del braccio del giocatore è chiaramente intenzionale, va ad ostacolare la possibilità di intervento di Ramadani ma lo fa in maniera fallosa perchè lo colpisce e dunque causa un danno. E il Var? Consueto Svarione diremo…
Situazione border line anche sul secondo gol del Como. Forse da non farci una battaglia ma certamente da considerare per evidenziare le falle di un protocollo che si presta a troppe interpretazioni.
Il giocatore che segna il gol parte inizialmente da una posizione irregolare. La chiave è tutta nella distinzione tra: deviazione cioè tocco involontario ovvero il fuorigioco precedente rimane valido oppure intervento deliberato ovvero tentativo di giocare il pallone che equivale ad azzerare il fuorigioco precedente.
I tocchi di Siebert e Falcone sono considerati intervento involontario? E’ questa la domanda perchè potrebbero essere considerati dall’arbitro intervento deliberato. Una sfumatura interessante che permette di entrare a piè pari in un concetto abbastanza ampio di cosa sia da considerare effettivamente con il termine “giocata”.
