LECCE – “Per la pace delle umane ossa risorgiture”. La frase che compare all’ingresso del cimitero monumentale di Lecce rende immediatamente l’idea del luogo sacro e silente che racchiude lo spirito cristiano. Ma proprio per questo meriterebbe più attenzione e rispetto. Da parte di tutti, in particolare da quanti dovrebbero averne cura. Il riferimento non è tanto agli amministratori di Palazzo Carafa che hanno il compito di garantire tutela, pulizia e sicurezza all’interno – ma è rivolto ai tanti proprietari che hanno deciso di posizionare loculi, lapidi, cappelle e basiliche per offrire l’ultima dignitosa dimora ai loro cari. Le immagini che abbiamo girato in questi giorni documentano una situazione di degrado e non curanza sin troppo evidente. Qui siamo nella parte dove si trovano le lapidi più datate. I segni del trascorrere inesorabile del tempo si notano ad occhi nudo: lapidi sconnesse e dissestate, in alcuni casi addirittura sbriciolate. Pezzi di mattoni sparsi qua e là, grosse pietre abbandonate, liste di cemento poggiate su alcune lapidi. Per non parlare di una vecchia cappella abbandonata dalla quale – denuncia un telespettatore che ha deciso di rivolgersi al nostro sportello Dillo a Telerama – sono caduti alcuni calcinacci. Una situazione di pericolo per quanti attraversano queste viuzze del cimitero per andare a trovare i loro defunti.
Quello che vedete è un blocco di cemento a forma cilindrica posizionato davanti a uno dei campi dove sono collocate le pietre tombali accompagnate da targhe commemorative e steli.
Questo, invece, è un lampione sistemato, per così dire, tra i muri di due cappelle. Al suo posto è rimasta una grossa pietra di tufo che rischia di trasformarsi in una trappola per chi avesse la sventura di incrociarla al suo passaggio. Qualche metro più in là ecco quel che resta di un vecchio albero, un pericoloso tronco lasciato lì inopinatamente.
Nella stessa zona scorgiamo una delle tante fontanine posizionate all’interno del cimitero monumentale circondata da qualche rifiuto di troppo. Alcune stradine attendono di essere sistemate a dovere per evitare rovinose cadute. Lungo il perimetro esterno ci imbattiamo invece in un cartello stradale appoggiato su un muro.
Incuranti di tutto ciò sono i tanti gatti che risiedono stabilmente in questo luogo dove si respira un’aria rarefatta, quasi surreale, lontana dagli inutili e assordanti rumori della città.
