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Elezioni provinciali, il Tar accoglie il ricorso

Il Tar di Lecce ha accolto il ricorso cautelare contro il decreto con cui la Provincia aveva fissato al 29 aprile 2026 le elezioni per il rinnovo del presidente e del Consiglio provinciale. I giudici amministrativi hanno ritenuto fondate le contestazioni, imponendo una stretta interpretazione della legge e chiarendo che, in materia elettorale, non sono ammesse letture discrezionali.
Secondo il Tar, le elezioni provinciali devono essere indette entro 90 giorni dalla decadenza del presidente. Un termine perentorio, fissato dal legislatore a tutela della rappresentatività democratica e che non può essere aggirato o differito per ragioni di opportunità politica o organizzativa.
Con l’ordinanza, il Tribunale ha quindi ordinato al presidente facente funzioni di provvedere all’indizione delle elezioni nei tempi previsti dalla legge, ovvero, entro il 20 gennaio 2026, respingendo invece le altre eccezioni sollevate nel giudizio. In particolare, il Tar non ha condiviso la tesi sostenuta dalla Provincia, secondo cui la norma richiamata sarebbe stata transitoria e avrebbe ormai esaurito la propria funzione con la prima applicazione della riforma Delrio.
Per i giudici, accogliere questa impostazione avrebbe comportato il rischio di una protrazione indebita delle funzioni vicarie, consentendo ai facenti funzioni di restare in carica oltre i limiti stabiliti, con possibili vantaggi impropri e un evidente vulnus democratico. Al centro della decisione viene richiamato l’interesse pubblico della collettività, che ha il diritto di essere rappresentata da organi eletti da un corpo elettorale pienamente legittimato. Nelle scorse ore, sulla vicenda, era intervenuto il sindaco di Martignano, Luigino Sergio, con una lettera formale inviata al vicepresidente della Provincia, al segretario generale e al prefetto di Lecce, contestando la legittimità del decreto dell’11 dicembre 2025 che fissava l’accorpamento dell’elezione di presidente e consiglieri, sostenendo che il termine sia perentorio e che il presidente facente funzioni sia chiamato ad esercitare solo poteri limitati, senza differire la tornata elettorale oltre i limiti di legge. Il tar ha quindi accolto il ricorso di 13 ricorrenti assistiti dagli avvocati Luigi e Pietro Quinto e ha evidenziato inoltre che il mancato rispetto dei termini di voto avrebbe potuto esporre l’ente a ulteriori contenziosi, proprio per l’omessa o tardiva indizione delle elezioni. Riconosciuta l’urgenza della questione, il presidente del collegio ha fissato la udienza di convalida per il 14 gennaio, data in cui il Tribunale entrerà nel merito della vicenda. Una decisione che riapre ufficialmente la partita elettorale e ridisegna i tempi del rinnovo degli organi della Provincia di Lecce.

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