Sale a cinque il numero degli indagati nell’inchiesta sulla morte di Stefano Urso, il 54enne di Salve deceduto giovedì sera durante un blitz antidroga in un’abitazione di via Indipendenza, a Presicce-Acquarica.
Inizialmente, nel registro degli indagati figuravano solo i tre poliziotti del Reparto Anticrimine della Questura di Lecce, difesi dall’avvocato Sebastiano Conte. Per loro l’accusa è di omicidio preterintenzionale in concorso, un passaggio tecnico previsto in questa fase delle indagini per consentire lo svolgimento dell’autopsia.
Ora, la pm Maria Vallefuoco, titolare del fascicolo d’indagine, ha disposto l’iscrizione anche dei due arrestati al termine del blitz. Si tratta di Antonio Viola, 35 anni, e la sua compagna Alessia Potenza, 26 anni. Per loro l’ipotesi di reato è “morte come conseguenza di altro delitto”, ai sensi dell’articolo 586 del codice penale. La decisione accoglie l’istanza dei legali della famiglia della vittima, gli avvocati Davide Micaletto, Luca Puce e David Alemanno, volta a estendere l’iscrizione nel registro degli indagati anche ai due arrestati. In questo modo le difese potranno nominare propri consulenti tecnici e non ci saranno ostacoli sull’utilizzabilità degli atti qualora emergessero responsabilità legate al decesso come conseguenza di altri reati.
Il blitz era scattato giovedì sera nell’ambito di controlli mirati, dopo segnalazioni di sparatorie riconducibili a contrasti legati allo spaccio. Secondo le prime ricostruzioni, Stefano Urso avrebbe aggredito gli agenti al momento dell’ingresso, per poi accusare un malore improvviso e accasciarsi a terra nel giardino dell’abitazione. I soccorsi degli operatori di polizia prima e del 118 poi sono risultati inutili.
La salma si trova all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. L’autopsia, affidata al medico legale Alberto Tortorella e fissata per il 19 dicembre, sarà decisiva per chiarire le cause del decesso.
Durante la perquisizione, gli agenti hanno sequestrato circa 35 grammi di crack, materiale per il confezionamento e la pesatura della droga, oltre a oltre 800 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio, e un allaccio abusivo alla rete elettrica. All’esterno dell’abitazione è stato inoltre sequestrato un veicolo con evidenti fori di proiettile.
Al termine dell’operazione erano scattate le manette per Antonio Viola e Alessia Potenza, arrestati con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio e furto aggravato. I due, difesi dall’avvocato Davide Botrugno, sono stati sottoposti alla custodia cautelare in carcere, convalidata poi dal gip Angelo Zizzari.
