Sono comparsi davanti al gip Angelo Zizzari per l’interrogatorio di convalida, i due arrestati nel blitz antidroga scattato nella serata di giovedì scorso in un’abitazione di via Indipendenza, a Presicce-Acquarica. Un’operazione durante la quale ha perso la vita Stefano Urso, 48 anni, originario di Salve.
Si tratta di Antonio Viola, 35 anni, proprietario dell’immobile, e di Alessia Potenza, 26 anni, entrambi del posto, detenuti con l’accusa di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e furto aggravato.
Assistiti dall’avvocato Davide Botrugno, entrambi hanno risposto alle domande del giudice, chiarendo la propria posizione. Per Antonio Viola, la difesa ha contestato la sussistenza dei reati, sostenendo che l’uomo dormisse al momento dell’irruzione della polizia e che non gli sia stato trovato addosso alcun elemento riconducibile all’attività di spaccio: né droga, né bilancini, né denaro. È stata quindi chiesta l’immediata scarcerazione, o in subordine la concessione degli arresti domiciliari.
Per Alessia Potenza, invece, il legale ha sollecitato il trasferimento in una comunità terapeutica, evidenziando come la giovane sia già seguita dal Sert. Secondo la difesa, lo stupefacente rinvenuto sarebbe stato destinato all’uso personale degli occupanti dell’abitazione, escludendo così l’ipotesi di spaccio.
Resta intanto centrale la morte di Stefano Urso, avvenuta per un malore, secondo le prime ricostruzioni, durante le fasi dell’operazione. Venerdì sarà conferito l’incarico per l’esame autoptico sul corpo del 48enne, un accertamento ritenuto decisivo per chiarire le cause del decesso e ricostruire quanto accaduto in quei minuti concitati successivi all’irruzione degli agenti. Stefano Urso era noto alle cronache locali. Alle spalle una lunga storia di dipendenze, era uscito dal carcere da pochi giorni dopo aver scontato una condanna per danneggiamento. Era seguito dal centro di igiene mentale, assumeva farmaci e in passato era stato ospite di una comunità riabilitativa.
