“Ti amo da vivere”. Non è solo il titolo della serata, ma è una correzione necessaria. Una parola cancellata (morire) e una parola che resta (vivere). A Surano, nella serata del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, questo messaggio ha guidato un incontro dedicato alla prevenzione e al coraggio di chiedere aiuto. Al centro, la testimonianza di Giorgia Prete, una giovane donna sopravvissuta a un tentato femminicidio.
All’incontro, organizzato dalla Proloco di Surano insieme al gruppo “Fratres” con il patrocinio del Comune, erano presenti Chiara Gennaro, assistente sociale del centro antiviolenza “Il Melograno”, il direttore dell’Ambito territoriale Rossano Corvaglia, e l’avvocato Francesco Fasano. Ad alternarsi agli interventi la lettura di alcune poesie che hanno sostenuto un messaggio già chiaro: la voce di chi sopravvive può aiutare chi non ha ancora parlato. Durante la serata, sono stati illustrati i percorsi di protezione, le misure di sostegno e gli strumenti giuridici a disposizione delle donne, oltre ai programmi rivolti agli uomini che decidono di fermarsi prima che la violenza degeneri.
La testimonianza di Giorgia Prete, giovane vittima, è stata il momento più intenso della serata. La sua vicenda risale al 25 giugno 2024, quando fu aggredita nell’abitazione di famiglia dall’ex fidanzato, armato di due coltelli. Colpi al collo e al braccio, una violenza improvvisa che avrebbe potuto essere letale se il fratello non fosse intervenuto. Oggi quell’uomo è stato condannato in seguito al processo celebrato con rito abbreviato, ma per lei la sfida più importante è stata ricostruire la propria vita e ripartire.
