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Pet tac in ritardo e la scoperta di metastasi, la denuncia dei familiari di un 70enne

Il ricovero al Fazzi per una polmonite, una Pet Tac annullata nonostante la prescrizione fatta da uno dei medici del reparto di Pneumologia, le dimissioni dopo un mese di degenza. Poi la visita di controllo a due mesi di distanza, la decisione questa volta di effettuare una Pet Tac perché c’è qualcosa che non torna e una diagnosi che lascia pietrificati i familiari: polmoni pieni di metastasi. E inizia il calvario per un paziente di 70 anni e per la sua famiglia. Che denuncia: se solo si fosse fatto prima quell’esame, adesso forse staremmo raccontando un’altra storia.

Tutto ha avuto inizio ad agosto scorso ed oggi, dopo due biopsie, refertate con ritardo, come dicono i familiari, il 70enne si trova ricoverato nel reparto di Oncologia medica del Fazzi, 19 pazienti e due soli oss, in attesa di dimissioni protette. In questi mesi, come raccontano i familiari, segnalazioni alla direzione generale, richieste di spiegazioni, tutto documentato. E nessuna risposta.

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