La Asl di Lecce dovrà fornire il dispositivo di monitoraggio della glicemia Free Style Libre – l’unico in grado di inviare un alert quando si verificano picchi glicemici – ad una paziente salentina a cui l’aveva negato, e dovrà anche rimborsarle i 2.099 euro spesi per l’acquisto del sensore glicemico per lei indispensabile. Lo ha deciso la sezione di Lecce del Tribunale amministrativo regionale, accogliendo il ricorso della donna, affetta da una condizione patologica con episodi di ipoglicemia che la espongono a gravi rischi, concreti e immediati, per la propria salute e incolumità. Una condizione certificata dal professor Emanuele Bosi, primario di Medicina, diabetologia ed endocrinologia dell’ospedale San Raffaele di Milano, nonché dal reparto di Endocrinologia dell’ospedale regionale Miulli di Acquaviva delle Fonti, nel barese. Nonostante queste certificazioni, dalla Asl di Lecce era arrivato il no alla fornitura del sensore Free Style Libre, poiché riservato “solo alle persone affette da diabete mellito tipo 1 o tipo 2 in terapia insulinica”. Una disparità di trattamento contestata nella sentenza del Tar Lecce, secondo cui la Asl avrebbe violato il diritto costituzionale alla salute avendo ignorato la necessità clinica comprovata della paziente.
Una sentenza che dà ragione alla storica battaglia del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro, che già nel 2021 aveva presentato interrogazioni e richieste di audizione per sollecitare la Asl di Lecce a fornire ai pazienti diabetici il dispositivo Free Style Libre, così come le altre aziende sanitarie pugliesi.
“In gioco c’è la vita dei pazienti – aveva ribadito Pagliaro – perché il dispositivo in questione, grazie ad un particolare sistema d’allarme, può donare un po’ di serenità soprattutto ai genitori dei pazienti diabetici più piccoli, che vivono notti insonni per l’ansia di tenere sotto controllo i valori di glicemia dei loro bambini”.
