SALENTO – I disagi e le difficoltà ci sono già. Ma dietro l’angolo c’è il caos. Il progetto Polis di Poste Italiane rischia di trasformarsi in un boomerang o, quantomeno, in una iattura per quanti sono costretti – giocoforza – a recarsi in un ufficio postale. Tra novembre e aprile sono previste ben 14 chiusure nel Salento, tutte in contemporanea, per provvedere alla ristrutturazione dei locali.
Ma la situazione si preannuncia ben più complicata di quanto si possa immaginare. Un’operazione di maquillage che ricade sulla pelle degli utenti e degli stessi lavoratori. Ad essere penalizzate sono soprattutto le piccole comunità per le quali l’ufficio postale rappresenta un punto di riferimento importante nella vita quotidiana. I cittadini, in particolare i più anziani, si ritroveranno senza sportelli e Atm, impossibilitati ad effettuare qualsiasi tipo di operazione.
C’è di più: gli assalti ai bancomat degli ultimi mesi hanno reso ancora più complicata la situazione.
Queste immagini si riferiscono al piccolo ufficio postale di ViIla Convento, una frazione fra Lecce e Novoli. Il bancomat è stato fatto saltare lo scorso 12 ottobre. I locali sono stati messi in sicurezza ma la riapertura è assai lontana, nonostante nella segnalazione ai cittadini si faccia cenno alla chiusura limitatamente al periodo che va dal 3 al 14 novembre.
La decisione di Poste Italiane di chiudere nel periodo festivo e in quello prenatalizio ben 11 uffici postali, il cui carico di lavoro sarà riversato su 6 sedi extra (oltre che in due container ed in altri uffici nel medesimo comune) desta notevoli perplessità.
A Surbo la riapertura dell’Ufficio postale – prevista per il 30 ottobre – si protrarrà fino all’11 dicembre. Nel frattempo Poste italiane, dopo il pressing del sindaco Trio, ha deciso di collocare un container in piazza Aldo Moro, a pochi metri dall’ufficio postale. Soluzione provvisoria, notevolmente condizionata dal meteo.
La nuova organizzazione riguarderà complessivamente 20 uffici postali. I disagi si avvertiranno in 18 centri abitati. A denunciare la situazione sono Cgil, Slc e Spi che hanno chiesto la convocazione di un tavolo al Prefetto e fanno appello ai sindaci affinché pretendano l’apertura di uffici mobili nei comuni interessati dalle chiusure. In caso contrario è facile prevedere un vero e proprio assalto dei cittadini per le scadenze di fine anno, per gli invii dei pacchi postali o ancora per il pagamento delle mensilità e delle tredicesime ai pensionati. Il tutto aggravato dalle limitazioni sull’uso degli Atm per disposizioni di ordine pubblico. Il caos, insomma, è dietro l’angolo
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Le chiusure
Nelle prossime settimane Poste Italiane, nel solco del completamento del progetto Polis, procederà quindi alla totale chiusura dei seguenti uffici postali (tra parentesi il periodo di chiusura e l’ufficio postale che prenderà in carico l’attività): Acquarica del Capo (dal 20 novembre al 7 aprile, con appoggio su Presicce), Castro (dal 5 novembre al 7 aprile, su Vignacastrisi), Galatina 1 (fino al 10 dicembre, su Galatina), Leverano (fino al 29 dicembre per evento criminoso, su container), Melendugno (dal 17 novembre al 7 gennaio, su Calimera), Sanarica (dal 26 novembre al 13 aprile, su Minervino), Spongano (dal 4 novembre al 15 dicembre, su Diso), Squinzano (dal 9 dicembre al 28 gennaio, su Campi Salentina), Surbo (dal 29 ottobre all’11 dicembre, su un container nella stessa Surbo in piazza Aldo Moro), Trepuzzi (dal 24 novembre al 13 gennaio, su Novoli), Vernole (dal 25 novembre al 13 aprile, su Castrì di Lecce). A queste chiusure, che attraversano il periodo natalizio o lo sfiorano, si aggiungono anche quelle di: Villa Convento (fino al 14 novembre per evento criminoso), Tiggiano (fino al 17 novembre, su Alessano), Sogliano (fino al 26 novembre, su Cutrofiano).
