Nuovo colpo contro l’abusivismo nel turismo fasanese. La Guardia di Finanza ha scoperto sette strutture ricettive irregolari, tra Bed and Breakfast, case vacanza e una masseria di pregio, tutte finite nel mirino dei controlli per violazioni legate al Codice Identificativo Nazionale (CIN) e per omesse dichiarazioni fiscali. Le verifiche, avviate da diversi mesi, confermano che il fenomeno dell’ospitalità “in nero” resta diffuso anche nelle località più turistiche.
Le Fiamme Gialle hanno individuato le irregolarità attraverso un’attività capillare di monitoraggio: incrocio di dati su centinaia di strutture, controlli sui principali portali di prenotazione online e persino analisi di post e commenti sui social network. In molti casi, le strutture risultavano pubblicizzate in rete ma mai registrate sul portale del Ministero del Turismo, come prevede la normativa entrata in vigore dal 1° gennaio 2025.
Tra i casi più gravi, quello di una masseria trasformata in agriturismo che, secondo gli accertamenti, avrebbe omesso di dichiarare ricavi per oltre 430 mila euro, derivanti da attività turistiche non registrate.
Le operazioni hanno portato all’irrogazione di sanzioni per più di 50 mila euro e alla segnalazione di sette gestori alla Procura della Repubblica di Brindisi per la violazione del Testo Unico di Pubblica Sicurezza, in particolare per la mancata comunicazione dei dati degli ospiti.
I risultati dell’inchiesta sono stati trasmessi anche al Comune di Fasano, che ora potrà recuperare i mancati introiti dell’imposta di soggiorno.
