Se Milano, Firenze e Roma guidano la classifica dell’indice di criminalità, Lecce sorprende posizionandosi al 85º posto su 106 province, con 21.233 denunce complessive. È quanto emerge dall’analisi pubblicata da Il Sole 24 Ore sui reati segnalati nel 2024, anno in cui, a livello nazionale, i micro-crimini di strada hanno registrato un aumento dell’1,7%rispetto al 2023. Nel dettaglio, il report evidenzia per Lecce un quadro complesso: con 330 denunce, la provincia si colloca sesta per danneggiamenti a seguito di incendio e ventesima per incendi dolosi. La situazione migliora però per altri reati: con 590 denunce per lesioni dolose, Lecce è centesima, mentre con 96 denunce per rapina scende al 92º posto. Seguono il 77º posto per estorsioni e il 64º per furti.
La provincia di Brindisi mostra invece un lieve peggioramento, pur mantenendosi all’83º posto con 10.471 denunce totali. A incidere sul dato complessivo è soprattutto il contrabbando, che la colloca al 15º posto nazionale, in linea con la sua vocazione portuale e i collegamenti con il traffico di stupefacenti. Anche qui preoccupa il fenomeno dei danneggiamenti seguiti da incendio, dove Brindisi si posiziona ottava.
Taranto si inserisce a metà strada tra le due, in 84ª posizione con 15.313 denunce totali. La città ionica registra un 17º posto per danneggiamenti a seguito di incendio e un 15º per incendi dolosi. Restano critici anche i dati su estorsioni (35º posto) e usura (41º posto). Più rassicuranti, invece, le statistiche relative a sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile (100º posto) e lesioni dolose (99º posto).
Se il calo delle denunce rispetto all’anno precedente lascia ben sperare, tra le province pugliesi, Foggia resta comunque in cima per reati violenti e microminalità, aggiudicandosi il 26° posto. Di minore gravità, ma sempre più in alto delle province salentine, Bari che tocca le primi 50 posizioni collocandosi al 48° posto. Infine, BAT al 56° posto con un indice in aumento per furti d’auto e rapine, ma ultima per truffe e frodi informatiche.
Lecce, Taranto e Brindisi, dunque, si confermano province dove la criminalità non raggiunge picchi allarmanti, ma dove persistono criticità legate ai danneggiamenti e agli incendi dolosi. Un contrasto che racconta un territorio in equilibrio tra fragilità strutturali e segnali di miglioramento, realtà complessa ma tutt’altro che fuori controllo, dove la crescita di alcuni reati fa da contrappeso a una lenta ma costante riduzione della criminalità più grave.
