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Faida per droga e un omicidio: arrivano 29 condanne

Faida per droga e un omicidio: arrivano 29 condanne

CASARANO – È arrivato il verdetto di primo grado per l’operazione antimafia “Fortezza”, che all’alba del 7 marzo 2024 portò allo smantellamento di un sodalizio criminale radicato nell’hinterlan casaranese e riconducibile, secondo gli inquirenti, ad Antonio Amin Afendi, detto l’Immortale, ucciso pochi giorni prima del blitz. L’operazione, scattata pochi giorni dopo la sua morte, avrebbe con ogni probabilità evitato un’ondata di violenze e vendette.
Il gup Anna Paola Capano ha emesso 29 condanne al termine del processo con rito abbreviato, che ha visto coinvolti numerosi esponenti del gruppo attivo tra Casarano, Matino, Ugento e comuni limitrofi. Le pene vanno da 6 mesi a oltre 14 anni di reclusione.
Le condanne più pesanti sono state inflitte a Luigi Calabrese (14 anni e 2 mesi), Ivan Caraccio (14 anni, 2 mesi e 20 giorni) e Luca Marco Franza (14 anni e 8 mesi), tutti considerati figure di primo piano all’interno dell’organizzazione.

Seguono numerose altre condanne: Gianni Casto (6 anni, 11 mesi e 10 giorni); Cristian Causo (6 anni, 10 mesi); Salvatore Emanuel Causo (4 anni, 8 mesi); Marco Ciminna (4 anni, 4 mesi); Davide Falcone (7 anni e 20 giorni); Floriano Chirivì (8 anni e 6 mesi); Giovanni Corsano (6 anni); Antonio De Cataldis (1 anno, 6 mesi, e 4200 euro di multa); Salvatore De Gaetani (6 anni, 10 mesi, 20 giorni); Marco De Vito (8 anni e 8 mesi); Giovanni De Vito (7 anni e 6 mesi); Paolo Esposito (8 mesi e 1000 euro di multa); Emanuele Salvatore Franza (6 anni, 10 mesi, 20 giorni); Mirko Gennaro (5 anni, 4 mesi); Attilio Gerundio (4 anni, 20 giorni e 18,000 euro di multa); Angelo Moscara (6 anni, 9 mesi e 10 giorni); Valentina Moscara (4 anni, 6 mesi e 20 giorni); Daniele Panico (1 anno, 4 mesi, 20 giorni e 4,200 euro di multa); Daniele Pennetta (4 anni, 2 mesi, e 18,000 euro di multa); Giovanni Pennetta (1 anno, 4 mesi e 300 euro di multa); Graziano Rizzello (4 anni, e 18,000 euro di multa); Mario Rosafio (4 anni e 18,000 euro di multa); Giuseppe Scarlino (1 anno, 5 mesi, 10 giorni e 4,200 euro di multa); Iolanda Stoppello (1 anno, 4 mesi, 20 giorni e 4,100 euro di multa); Matteo Toma (6 anni, 10 mesi); Francesco Tunno (6 mesi e 600 euro di multa).

Unica assoluzione quella di Davide Tartaglione, difeso dall’avvocato Angelo Ninni, mentre per altri cinque imputati sono state disposte assoluzioni per alcuni capi di accusa. Per tutti i condannati, invece, sono state disposte pene accessorie come l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per svariati anni e l’interdizione legale per la durata della pena.
Secondo la ricostruzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, Afendi avrebbe guidato una delle due fazioni in lotta per il controllo del territorio, ereditando il ruolo di comando da Augustino Potenza, ucciso nel 2016. Tutte le decisioni del gruppo, dalle spedizioni punitive alla gestione dei traffici di droga, passavano da lui.
L’indagine, avviata dai carabinieri anche grazie alle rivelazioni di un ex pusher deciso a prendere le distanze dal clan, ha permesso di delineare la struttura del sodalizio, le gerarchie interne e i rapporti di forza tra le due organizzazioni contrapposte, spesso sfociate in episodi di violenza e intimidazione.
Gli imputati erano assistiti dagli avvocati Andrea Stefanelli, Simone Viva, Giuseppe Presicce, Antonio Venneri, Vincenzo Venneri, Giorgio Caroli , Anna Centonze, Rocco Rizzello, Mario Coppola, Nadia Martina, Luigi Corvaglia, Ladislao Massari, Attilio De Marco, Mercedes Salento, Federica Filoni, Nicola Leo, Angelo Ninni e Stefano Palma.
Il deposito delle motivazioni della sentenza è previsto entro novanta giorni.

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