Non solo assalti agli atm nel Salento, diversi anche quelli registrati nel Foggiano, con la conseguente circolazione di banconote “inchiostrate”, ossia macchiate dai dispositivi antirapina installati negli sportelli automatici. È la Banca d’Italia a lanciare l’allarme, invitando cittadini, esercenti e operatori del contante a non accettare biglietti macchiati, poiché quasi certamente frutto di furto e quindi carta traccia.
Nei giorni scorsi nelle province di Bari, BAT e Foggia non passa giorno senza che gli istituti di credito inoltrino alla Banca d’Italia banconote “sospette di falsità” per la presenza di tracce di inchiostro. “Non vanno ritirate”, l’ordine perentorio dell’istituto centrale, che ricorda come questi segni siano prodotti dai sistemi di sicurezza progettati per rendere inutilizzabili i contanti trafugati da ATM e furgoni portavalori.
L’inchiostro, generalmente viola, verde, blu, rosso o nero, bagna le banconote partendo dai bordi verso il centro. I tentativi di “ripulire” le macchie con sostanze chimiche non solo non funzionano, ma alterano i colori e i segni di sicurezza, rendendo il biglietto invalido. Alcuni dispositivi, inoltre, incollano fisicamente i biglietti in blocchetti inseparabili.
Tra settembre e ottobre, in Puglia si contano una ventina di assalti a sportelli automatici: un’escalation che ha alimentato la diffusione di denaro “sporco”. L’invito, dunque, resta uno: se una banconota appare macchiata o alterata, non va accettata. La prudenza è la miglior difesa contro il denaro della criminalità.

 
