Proseguono serrate le indagini sull’agguato avvenuto lunedì sera a Gallipoli, in via Carlo Massa. La vittima è un 45enne del posto, operatore ecologico, residente nella stessa strada, raggiunto da almeno quattro colpi di pistola. Secondo quanto ricostruito, l’uomo sarebbe stato braccato da due uomini armati fino al garage di casa, dove sono stati esplosi i colpi che lo hanno colpito più volte all’altezza della spalla destra.
Gli investigatori, sulla base delle testimonianze raccolte, hanno concentrato l’attenzione su due fratelli del posto, di 40 e 49 anni. Il maggiore, già noto alle forze dell’ordine, assistito dal suo avvocato Alessandro Stomeo, è stato ascoltato insieme al fratello nelle immediatezze dell’episodio dagli agenti del commissariato di Gallipoli, coordinati dal vicequestore Gabriele De Filippi. Il pm titolare del fascicolo, Alfredo Manca, ha disposto l’esame dello stub per verificare la presenza di eventuali residui da sparo sulle mani e sugli indumenti dei presunti responsabili. Per ora, è bene precisarlo, non risultano indagati e nei loro confronti non è stata disposta nessun tipo di misura cautelare.
L’agguato si è consumato poco dopo le 19:30. Sul luogo dell’aggressione sono stati ritrovati un mazzo di chiavi, un borsello, alcune pietre, probabilmente raccolte per difesa, e uno scooter bianco, in uso alla vittima, caduto durante la fuga. Piccoli dettagli, repertati dagli agenti della polizia scientifica, che raccontano la violenza improvvisa e la concitazione del momento. Secondo quanto ricostruito, a mettere in fuga gli aggressori sarebbero state le urla della madre del 45enne, che ha assistito alla scena dal balcone, mentre i due si sarebbero allontanati a piedi, probabilmente per raggiungere un mezzo poco distante, per poi darsi alla fuga.
Nonostante le ferite, la vittima è riuscita a raggiungere con un parente il vicino ospedale. Trasferito poi al “Vito Fazzi” di Lecce, è ricoverato nel reparto di rianimazione. Le sue condizioni sono gravi ma stabili, e non risulta in pericolo di vita. La sua testimonianza, appena possibile, sarà decisiva per completare il quadro investigativo. Intanto, i poliziotti hanno già ascoltato la madre e la zia del 45enne, oltre al parente che lo ha accompagnato in ospedale per ottenere elementi utili alle indagini.
Sul movente, gli inquirenti mantengono cautela. Nel pomeriggio di lunedì, il 45enne sarebbe stato visto agitato mentre passeggiava nel centro storico, come se temesse un confronto imminente. Non si esclude che l’attacco possa essere il culmine di tensioni pregresse tra le parti, probabilmente legate a questioni personali, poi sfociate in un’escalation armata. La famiglia del 45enne è assisistita dall’avvocato Angelo Ninni.
