Nessuna reale volontà di invitare alla violenza, nessun legame con il terrorismo, nessuna intenzione di fomentare odio. È quanto ha dichiarato il 35enne di Lizzanello, raggiunto nei giorni scorsi da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, accusato di apologia dell’associazione terroristica Isis e diffusione di contenuti antisemiti e jihadisti tramite il proprio profilo Instagram.
Nelle scorse ore, l’uomo si è presentato davanti al giudice per le indagini preliminari di Lecce Stefano Sala per l’interrogatorio di garanzia, durante il quale ha ribadito di dissociarsi in maniera netta da qualsiasi forma di violenza o collaborazione con soggetti vicini a compagini terroristiche. Ha definito “imprudente” la pubblicazione di alcuni post sui social, sostenendo che l’obiettivo fosse esclusivamente denunciare le atrocità commesse dai gruppi estremisti. A suo avviso, l’esito negativo della perquisizione domiciliare avvalorerebbe le sue dichiarazioni.
Le indagini della Digos di Lecce – sezione Antiterrorismo, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia guidata dal sostituto procuratore Giovanna Cannarile, hanno documentato la pubblicazione di numerosi contenuti con sottotitoli in arabo e inglese, inneggianti al martirio jihadista, alla guerra e all’odio verso il popolo ebraico. Tra i materiali raccolti, un video di marzo 2025 mostrava la bandiera dello Stato di Israele in fiamme, accompagnata da messaggi che incitavano alla morte e alla distruzione. Altri contenuti diffusi tra maggio 2024 e i mesi successivi includevano video di propaganda dell’Isis, immagini di Hitler, esplosioni e armi, oltre a video che, pur privi di matrice confessionale, mostravano una chiara propensione all’uso della violenza, come il brandeggio di un coltello a molla o l’esplosione di un’autovettura in movimento.
La perquisizione domiciliare e informatica ha consentito di sequestrare dispositivi e account digitali che potrebbero fornire ulteriori elementi per accertare eventuali collegamenti con altre persone o reti di proselitismo online.
Per ora, il 35enne resta ai domiciliari. Il suo legale, l’avvocato Luca Puce, potrebbe nei prossimi giorni avanzare richiesta di modifica delle modalità di esecuzione della misura cautelare, con l’obiettivo di ottenere un alleggerimento della custodia domiciliare.
