SANNICOLA – Dal 2021 al 2023 a Sannicola i bandi di gara e i concorsi indetti dall’ente comunale sarebbero stati manipolati per interessi personali e per la caccia al voto.
Dovranno rispondere, a vario titolo, di quest’accusa i 33 indagati che compaiono nell’avviso di conclusione indagini a firma dal Sostituto Procuratore Patrizia Ciccarese. Tra gli indagati, i rappresentanti di cinque società che avrebbero preso parte al cosidetto “sistema Piccione”, sindaco protempore: si tratta della società Maraschio bus, Nalba società cooperativa, Perulli srl, Salvatore Simone srl e Trio Oronzo.
L’allora sindaco Cosimo Piccione è inquadrato dagli inquirenti quale “promotore, capo e organizzatore del sodalizio”. Insieme a lui sono indagati ex amministratori, funzionari e dirigenti, l’attuale sindaco Graziano Scorrano, gli imprenditori accusati di aver partecipato attivamente alla spartizione delle gare.
Tra le ipotesi di reato quelle di associazione per delinquere, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, frode nelle pubbliche forniture, truffa e falso.
L’inchiesta, condotta dai militari della Guardia di Finanza di Gallipoli, mise in luce una serie di gare d’appalto manipolate sistematicamente, anche in favore di candidati “amici” degli amministratori locali.
Il 9 luglio scorso scattarono gli arresti.
A essere identificati come parte offesa sono: il Comune di Sannicola, il Ministero per l’istruzione e la moglie del già sindaco Piccione.
