Nell’ambito del suo tour “Ama la tua terra come te stesso”, giunto alla 52ª tappa, Paolo Pagliaro, consigliere regionale uscente e candidato alle prossime elezioni regionali della Puglia nella lista di Fratelli d’Italia, ha tenuto un discorso appassionato a Novoli, ribadendo il suo impegno per una politica vicina alla gente, fondata su coerenza, servizio e difesa dei più fragili.
A fare gli onori di casa il vicecoordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Vincenzo Toscano, che ha portato i saluti del coordinatore cittadino Massimiliano Fiore, assente per impegni lavorativi, e poi l’assessore Tonio Roma, il capogruppo MrS verso FdI del Comune di Lecce ed ex sindaco di Novoli Gianmaria Greco, Salvatore Potì, referente politico a Novoli di Pagliaro, e gli amici Avv. Roberto Nitto, Dott. Antonio Bruno e Giuseppe Piccinno, già coordinatore cittadino del MrS di Novoli.
Pagliaro ha ricordato i suoi legami con Novoli e la sua storia personale di uomo che si è fatto da sé, sottolineando come fin da giovanissimo abbia lavorato con l’obiettivo di costruire qualcosa di utile per la comunità. Non è mancata la citazione della Fòcara di Novoli, evento che è diventato grande anche grazie al suo impegno come editore con TeleRama, contribuendo a proiettarla in Italia, in Europa e nel mondo.
Ampio spazio è stato dedicato alla sanità pugliese, definita da Pagliaro “un carrozzone inefficiente e politicizzato”. Ha denunciato la gestione clientelare del sistema sanitario, trasformato in uno strumento di potere e consenso a discapito dei cittadini. Liste d’attesa infinite, pronto soccorso al collasso, personale insufficiente e mancanza di meritocrazia sono stati al centro delle sue critiche: “Il diritto alla salute — ha ribadito — non può dipendere da dove vivi o da chi conosci”.
Nel suo intervento Pagliaro ha affrontato anche i temi della sicurezza e del decoro urbano, chiedendo più controlli, maggiore illuminazione e rispetto delle regole, ricordando che “senza ordine non c’è libertà”. Sul fronte dell’immigrazione ha ribadito la necessità di distinguere tra chi fugge davvero da guerre e chi approfitta del sistema.
Ampia riflessione anche sul lavoro e sui giovani: Pagliaro ha denunciato la fuga di cervelli e la mancanza di opportunità nel Mezzogiorno, chiedendo una politica che sostenga le imprese, l’artigianato, l’agricoltura e il turismo, con investimenti infrastrutturali e regole meritocratiche.
Sul piano politico, ha rivendicato coerenza e appartenenza, condannando i “professionisti della politica”: “Preferisco perdere con coerenza che vincere con l’inganno” — ha dichiarato tra gli applausi del pubblico.
Infine, Pagliaro ha chiesto maggiore sostegno alle giovani coppie, asili gratuiti, mutui agevolati e incentivi per chi assume mamme e giovani, ribadendo l’orgoglio di essere italiani e il rispetto per le proprie radici e la propria fede.
In chiusura, l’appello: “O ci rialziamo e cambiamo rotta, oppure restiamo prigionieri di questo sistema marcio. Io ci credo — ha detto Pagliaro — e continuerò a lottare per la mia terra, con coraggio, coerenza e amore per il Salento e per la Puglia”.
