LECCE – È arrivato il momento del primo tour de force del campionato. Il calendario mette pure il Lecce di fronte a tre impegni ravvicinati: sabato l’Udinese, poi la partita casalinga contro il Napoli, martedì, e quindi Fiorentina-Lecce, domenica 2 novembre.
Si parte da Udine: la squadra friulana è reduce dal pareggio esterno contro la Cremonese, il Lecce dal pari interno contro il Sassuolo.
“L’Udinese ha avuto alti e bassi in questo inizio di stagione, però ha calciatori di grande fisicità e di grandi valori tecnici. Poi, comunque, avrà di fronte una squadra come la nostra che ha trovato una certa compattezza ed equilibrio sotto tutti i punti di vista. Per questo non dico che sarà una partita a viso aperto, ma che sarà giocata con grande intelligenza e grande equilibrio”.
Alla luce di questi tre incontri ravvicinati il tecnico giallorosso non sta pensando ad una turnazione particolare. “Manderò in campo la migliore formazione possibile per questa partita. Dopo ci preoccuperemo delle altre. La nostra forza deve essere quella di guardare partita per partita, è fondamentale vivere la prima partita come la più importante di tutte”.
Il Lecce è partito per Udine senza Pérez e Sottil: l’ex Milan non ha recuperato e salterà pure la sfida contro i bianconeri friulani. “Abbiamo recuperato pure gli influenzati di questa settimana. E ieri Coulibaly ci ha dato qualche preoccupazione, anche lui per l’influenza, ma è tutto rientrato. Riguardo a Sottil speriamo di averlo quanto prima”.
Sia il Lecce che l’Udinese non hanno ancora trovato il primo successo interno: per i friulani il segno 1 manca addirittura da marzo. “Il dover vincere per forza lo determina sempre il campo – aggiunge Di Francesco -. Sarà una partita aperta e sappiamo che tipo di partita dobbiamo fare e quale strategia dobbiamo avere durante la partita. Ci sarà un piano A e un piano B in relazione a tante piccole cose che possono accadere durante la gara. Dobbiamo riempire il campo con i fatti e con prestazioni di altissimo livello”.
Sulla formazione Di Francesco scioglierà pure il ballottaggio fra Stulic e Camarda. “Stiamo lavorando per far sì che i nostri attaccanti possano segnare di più. I movimenti degli altri possono permettere ai nostri attaccanti di smarcarsi meglio all’interno dell’area e riempire un po’ l’area, è il nostro obiettivo. Trovare la via del gol non deve diventare un assillo. Per quanto riguarda Stulic e Camarda, può essere pure stimolante entrare dalla panchina, non è la prima volta che accade a tanti attaccanti. Valuterò, capiremo quale può essere la soluzione giusta per questa e per quella successiva”.
