Attualità

Contratto di lavoro, mancanza di sicurezza e diritti negati: i netturbini scendono in piazza

LECCE – L’appuntamento è alla buon’ora. Lavoratori e lavoratrici del comparto Igiene Ambientale si ritrovano alle 7.30 al Foro Boario di Lecce. Tre quarti d’ora dopo il lungo corteo inizia a sfilare per le vie di Lecce. Nessuno strepitio né, tanto meno, isterismi di sorta. Qualche slogan, alcuni striscioni, ma tutto prosegue senza alcuna  tensione. Lo sciopero è stato proclamato da tutte le sigle sindacali: FP CGIL, FIT CISL,  UILTRASPORTI e FIADEL. Una protesta vibrante che va soprattutto in un’unica direzione. la richiesta pressante del rinnovo del contratto di lavoro. A causa della riduzione del potere d’acquisto i lavoratori perdono uno stipendio l’anno. La rottura delle trattative con le parti datoriali ha sancito il definitivo strappo. E ora i lavoratori sono in strada a rivendicare i propri diritti. Risultato? Traffico paralizzato e infiniti disagi per gli automobilisti costretti a cercare delle vie di fuga per evitare di resta intrappolati nella manifestazione. Il corteo dopo aver attraversato la superstrada Brindisi-Lecce e viale De Pietro  è approdato in via XXV Luglio, davanti all’ingresso della prefettura, per chiedere un incontro con il prefetto. Alle 9.40 il via libera alle auto. Insomma, non si tratta certo di un fulmine a ciel sereno. Per FP CGIL, FIT CISL,  UILTRASPORTI e FIADEL lo sciopero è in buona sostanza la risposta alla chiusura dei vertici aziendali a ogni tentativo di aprire un dialogo costruttivo tra le parti.

Nel corso di un incontro con il Capo di Gabinetto Guendalina Federico i sindacati hanno proposto di istituire un Osservatorio ad hoc sugli appalti per garantire maggiore trasparenza e sicurezza sul lavoro. 

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