Aveva trasformato la propria casa in una piccola centrale dello spaccio, dove si smerciavano cocaina, crack, hashish e marijuana. Un’attività ben organizzata quella gestita da un 22enne di Presicce, che gli uomini della squadra investigativa del commissariato di Taurisano, guidato dal commissario capo Federica Mele, hanno smantellato al termine di un’indagine accurata.
Gli agenti avevano da tempo messo gli occhi sul giovane, segnalato per un via vai sospetto di persone intorno alla sua abitazione. Le informazioni raccolte nei giorni precedenti avevano delineato un quadro preciso. Il ragazzo cedeva droga sia in luoghi pubblici sia direttamente da casa, trasformando le mura domestiche in punto d’incontro per clienti abituali e nuovi acquirenti.
La conferma è arrivata nella serata di martedì, durante un appostamento. Poco prima delle 21, un’auto si è fermata nei pressi della casa del sospettato: l’uomo alla guida ha suonato, ha scambiato qualcosa con il 22enne e si è allontanato. La scena si è ripetuta più volte, fino a quando i poliziotti hanno deciso di intervenire. Hanno fatto irruzione cogliendo il giovane in flagranza, proprio mentre stava per concludere un’ulteriore cessione. L’acquirente, infatti, aveva in mano 300 euro pronti per il pagamento.
Dentro l’abitazione, il quadro si è chiarito subito. Gli agenti hanno trovato marijuana, cocaina, crack e hashish in quantità tali da far pensare a un’attività di spaccio ben avviata. Nascosti in vari punti della casa c’erano un bilancino di precisione, 1.625 euro in contanti, diverse banconote da 50 euro probabilmente false e una serie di foglietti con nomi e cifre, verosimilmente un registro dei clienti e dei debiti. Il ragazzo ha poi consegnato spontaneamente una borsa contenente circa 30 grammi di cocaina, altrettanti di crack e tre panetti di hashish per un totale di 300 grammi.
Mentre la perquisizione era ancora in corso, un altro cliente ha bussato alla porta in cerca di cocaina. Entrambi gli acquirenti sono stati identificati e segnalati.
Il 22enne è stato arrestato e trasferito nel carcere di Borgo San Nicola, a Lecce, su disposizione della Procura della Repubblica.