I carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Torino hanno eseguito una serie di perquisizioni nel Torinese e in provincia di Lecce, nell’ambito di un’indagine della Procura del capoluogo piemontese su un presunto sistema di falsificazione di documentazione ambientale.
Nell’operazione, denominata ‘Terre Mascherate’, sono coinvolte sei società (tra cui laboratori di analisi, di gestione rifiuti e di consulenza ambientale) e l’amministratore di uno studio di consulenza e un tecnico di laboratorio, ritenuti responsabili – a vario titolo – di falsità ideologica in atto pubblico, violazioni del Testo Unico Ambientale e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale.
Due i laboratori leccesi finiti all’attenzione degli investigatori. Il sospetto è che società del settore edile e del movimento terra, in accordo con un consulente ambientale e laboratori di analisi compiacenti con sedi in Piemonte e Puglia, avrebbero alterato rapporti di prova chimici su terre e rocce da scavo contaminate, per farle apparire conformi ai limiti di legge, quindi riutilizzabili come sottoprodotti invece che come rifiuti speciali.