LECCE – 22 smartphone di ultima generazione, oltre a dello stupefacente, è quanto è stato trovato questa mattina all’interno del carcere di Borgo San Nicola, durante un’approfondita perquisizione che ha visto impegnati quasi 100 uomini della polizia penitenziaria provenienti da tutta la Puglia
Questo non è primo caso all’interno dell’istituto penitenziario leccese: il 3 ottobre, infatti, erano stati individuati e sottratti alla disponibilità dei detenuti numerosi dispositivi mobili.
Il 10 agosto, era addirittura stato scoperto e bloccato dalla polizia penitenziaria, un drone con un carico di droga e telefoni cellulari, destinato ai detenuti. Al suo interno c’erano quattro smartphone, un micro-cellulare, cavi per la ricarica, nove schede sim e microsim, oltre 120 grammi di crack suddivisi in quattro involucri.
A fine luglio, poi, durante una perquisizione negli spazi comuni delle sezioni detentive del reparto reclusione, erano stati ritrovati cento grammi di hashish, un bilancino elettronico e tre telefoni cellulari. Inoltre, all’interno delle intercapedini dei moduli prefabbricati delle scale di una delle sezioni detentive, è stato scoperto anche un microtelefono.
A inizio maggio, inoltre, erano stati ritrovati in alcune celle 12 apparecchi telefonici, alcuni involucri e panetti di hashish e cocaina. Sette detenuti erano stati denunciati per ricettazione
“L’ultimo ritrovamento – sottolinea Ruggiero D’amato, segretario regionale Puglia della Fsa Cnpp/Spp – certifica che tutto quello che stiamo dicendo in queste settimane è la prova che le carceri sono piazze di spaccio e zone di aggregazioni criminali, questo – aggiunge – è un fenomeno gravissimo che bisogna subito debellare”.