Ancora una truffa telefonica messa a segno nel Salento, con una signora che è stata costretta a versare 3.900 euro convinta di collaborare con la Polizia di Stato. Nelle scorse ore, infatti, una donna di Surano ha ricevuto un SMS apparentemente inviato dalla nota società di servizi di pagamento digitale Nexi. Nel testo si parlava di un’operazione di pagamento non autorizzata, per un importo di 1.490,03 euro, effettuata dal suo conto corrente. Insospettita e preoccupata, ha richiamato il numero indicato nel messaggio per chiedere chiarimenti. A rispondere alla telefonata è stato un uomo, che si è finto un operatore del servizio clienti, consigliandole di non autorizzare l’operazione e avvisandola che sarebbe stata contattata dalla Polizia di Stato per ulteriori accertamenti. E così è stato. Poco dopo, la vittima ha ricevuto una seconda telefonata da un numero fisso. L’interlocutore si è presentato come un Vice Commissario di Polizia, tramite un nome di fantasia, e le ha spiegato che erano in corso indagini di polizia giudiziaria per smascherare il truffatore che aveva cercato poco prima di sottrarle del denaro. Per aiutare la polizia e contribuire alle “ricerche”, alla donna è stato chiesto di effettuare una ricarica Postepay da 3.900 euro su una carta prepagata, il cui numero le è stato fornito direttamente dal falso agente, aggiungendo poi che si sarebbe dovuta recare successivamente in Questura a Lecce per formalizzare le sue dichiarazioni. Prima di procedere con il pagamento, la donna ha cercato di verificare la veridicità della richiesta: controllando il numero da cui era partita la chiamata, ha notato che effettivamente corrispondeva a quello della Questura di Lecce (0832/691111). Convinta quindi della buona fede dell’interlocutore, si è recata a effettuare la ricarica. Dopo aver inviato al falso poliziotto la ricevuta dell’operazione, la vittima si è recata in Questura, seguendo le indicazioni che le erano state fornite. Solo in quel momento ha scoperto la terribile verità: era caduta vittima di una truffa, e il numero di telefono utilizzato dai malviventi era stato manipolato tramite tecniche informatiche che permettono di far uscire sul display un numero diverso da quello reale. La donna ha quindi sporto denuncia contro ignoti e sono attualmente in corso le indagini da parte della Polizia di Stato, che invita tutti alla massima attenzione e a non fidarsi di richieste di denaro, anche se apparentemente provenienti da numeri istituzionali.