LECCE – Un modello virtuoso, che grazie ad un impegno interistituzionale sta dando risultati positivi in tema di contrasto al caporalato. Ed è proprio grazie alla cooperazione che il Polo Sociale Integrato di lecce- Taranto- brindisi si sta confermando una struttura essenziale per supportare i cittadini dei paesi terzi regolarmente soggiornanti per evitare che siano vittime di sfruttamento lavorativo e garantirgli una concreta inclusione socioeconomica
Di questo si è parlato nel workshop che si è svolto in prefettura a Lecce, con la partecipazione dei diversi attori pubblici e privati che stanno collaborando a questo progetto, che rientra nel Programma Su.Pr.Eme che vede il partenariato dalle Regioni Sicilia, Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e da Nova Consorzio Nazionale per l’innovazione sociale.
Grazie al lavoro di un’équipe multidisciplinare – composta da operatori sociali, legali, socio-sanitari e mediatori linguistico-culturali – i Poli offrono una presa in carico personalizzata, che spazia dall’offerta di sostegno legale e supporto psicologico all’accompagnamento ai servizi del territorio, per garantire anche un’autonomia alloggiativa e di trasporto.