LECCE – Non esiste nessuna associazione a delinquere e nessuno dei miei familiari – in primis mia moglie – ha mai preso parte all’attività di spaccio.
È quanto in sintesi ha dichiarato, interrogato dal Gip Marcello Rizzo, Vito Paolo Vacca, detenuto in carcere per effetto del blitz dei carabinieri dei giorni scorsi, con 18 arresti eseguiti al culmine dell’inchiesta denominata “Pitbull” su detenzione e traffico di droga nel basso Salento.
Vacca, che stando alle indagini avrebbe tenuto le redini del clan, ha ammesso alcuni episodi di spaccio ma ha negato l’esistenza di un sodalizio e, di conseguenza, il suo ruolo verticistico. Anche la moglie, Vanessa De Leone, ha negato il suo coinvolgimento nelle presunte attività illecite. A difendere la coppia gli Francesco Fasano e Mariangela Calò.
La gran parte degli altri soggetti tratti in arresto – 16 in tutto – ha scelto invece il silenzio, al netto di qualche stringata dichiarazione spontanea per ridimensionare alcuni degli episodi contestati.