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Salento, maxi operazione antimafia: droga, armi ed estorsioni, 18 arresti

33 indagati, 17 misure cautelari in carcere, una ai domiciliari e sequestri di droga e beni materiali. È il bilancio del colpo durissimo assestato al clan “Vacca” con l’operazione denominata “Pit Bull”, eseguita all’alba dai Carabinieri del Comando provinciale di Lecce, con l’impiego di 110 militari, a Racale, Alliste, Taviano, Melissano e Gallipoli.

Gli indagati rispondono, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico e alla detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, lesioni personali aggravate, tentata estorsione, ricettazione e detenzione abusiva di armi, il tutto aggravato dal metodo mafioso. Sette le persone arrestate in flagranza.

Al vertice della struttura criminale individuata dagli investigatori c’è il trentunenne Vito Paolo Vacca: un nome e cognome che nel Basso Salento suona come un’eredità pesante. Ha lo stesso nome dello zio, Vito Paolo Troisi, storico capo clan della Sacra Corona Unita, e il cognome del padre, Angelo Salvatore, ergastolano per omicidio, deceduto il 23 agosto 2024 mentre era ai domiciliari per gravi patologie.
I suoi funerali destarono non poco scalpore: quella carrozza dorata e quattro cavalli neri furono interpretati come un manifesto di potere, evocativo dei riti di ostentazione che le mafie utilizzano per rimarcare la propria presenza sul territorio.

Una supremazia affermata anche con la violenza. La stessa indagine parte proprio dal pestaggio di un 22enne di Taviano per un debito di droga.

Un potere, quello del clan, riguardo il quale hanno assunto un ruolo determinante le donne: gestivano scorte, stoccaggi, contabilità e consegne della droga. La moglie di Vacca, in particolare, sostituiva il marito in sua assenza, curando rifornimenti e distribuzione delle dosi.

L’operazione, ribattezzata “Pit Bull” in riferimento ai cani che attaccarono i militari durante una prima perlustrazione in un’abitazione, è il frutto di mesi di intercettazioni telefoniche e telematiche, pedinamenti, osservazioni discrete e ricognizioni aeree.

Il traffico di stupefacenti era continuo: cocaina, eroina, marijuana e hashish smerciati nelle piazze dei paesi e nelle località marine più frequentate.

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