CronacaLecce

Veglie, Tar respinge la sospensiva avanzata da La Fenice. Tensione politica a Taurisano

Il Tar di Lecce ha respinto la richiesta di sospensiva avanzata dalla società La Fenice S.r.l. contro la revoca della gara e il successivo affidamento diretto del servizio alla Ladisa S.r.l. da parte dell’assise di Veglie.
Il Presidente della Seconda Sezione, Ettore Manca, ha ritenuto che non vi fossero i presupposti per bloccare in via d’urgenza le decisioni del Comune rinviando tutto alla camera di consiglio del 6 ottobre 2025, quando il collegio entrerà nel merito della richiesta cautelare.

Dopo l’inchiesta che ha travolto la ditta La Fenice, al centro ora di un’indagine della Guardia di Finanza, su 38 Comuni del leccese, solo due hanno scelto di proseguire con il servizio di refezione scolastica con La Fenice Srl. Si tratta di Taurisano, nonostante una class action promossa da un centinaio di famiglie, e Corigliano d’Otranto, pur tra le contestazioni di una parte dei genitori. Gli altri 36 hanno scelto la strada della risoluzione, anche consensuale, o della non proroga del servizio essendo arrivati alla scadenza naturale del contratto. C’è, poi, il caso di Veglie dove la giunta aveva avviato una procedura di gara con tre aziende partecipanti. Due si sarebbero poi ritirate e il Comune, per evitare che il servizio finisse nuovamente nelle mani de La Fenice, aveva revocato la gara procedendo con un affidamento diretto in attesa di disporre un nuovo bando.

A questo punto, La Fenice si è rivolta al Tar contestando la determinazione del 4 agosto con cui l’Amministrazione ha revocato la procedura di gara, la delibera di Giunta del 1° agosto che ha annullato la precedente decisione di affidamento, e la determinazione del 16 settembre con cui il servizio è stato assegnato direttamente alla ditta Ladisa, chiedendo il subentro o, in subordine, la riedizione della gara. Tutte richieste al momento respinte dal Tar che il 6 ottobre si pronuncerà sull’istanza cautelare collegiale. A Taurisano, intanto, dopo il comunicato diramato dalla ditta La Fenice, nel tentativo di tranquillizzare le parti interessate sul servizio mensa, i genitori coinvolti nella class action restano fermi nella loro decisione, anzi, invitano il Comune e la Scuola, nella persona della Dirigente, a trovare soluzioni alternative come l’affidamento temporaneo ad un’altra ditta, la possibilità di prelevare i bimbi da scuola per l’ora di pranzo e poi riportarli nuovamente a scuola o il consumo in classe del pranzo a sacco.

Sempre a Taurisano, l’assessora ai Lavori pubblici e all’Edilizia scolastica Valeria Carolì torna ad esprimersi pubblicamente sulla vicenda (la prima volta lo aveva fatto durante l’ultimo consiglio comunale), con una lettera aperta indirizzata al sindaco e con un documento dettagliato che ripercorre le risultanze investigative emerse. «È fondamentale riportare il dibattito sui fatti concreti e verificabili – scrive Carolì – evitando che dichiarazioni di parte o dinamiche mediatiche possano confondere i cittadini».

L’assessora ricorda alcuni punti chiave. Il sequestro del 14 dicembre 2024, quando la Guardia di Finanza ha rinvenuto quasi 2.850 litri di presunto olio extravergine di oliva etichettato dall’azienda agricola Leandro Massimo, ma risultato, secondo i primi riscontri, essere olio di semi di girasole.
Le analisi di laboratorio dell’ARPA Puglia del gennaio 2025 hanno confermato la non conformità ai parametri dell’olio EVO.
Un precedente del 2019, con un rapporto di prova già negativo, mai contestato dalla società, che ha continuato a rifornirsi dallo stesso fornitore.
Prezzi anomali: olio dichiarato extravergine acquistato tra 3,60 e 4,14 euro al litro, a fronte di valori di mercato molto più elevati.
Una relazione commerciale esclusiva, che dal 2018 al 2024 ha visto la quasi totalità del fatturato del fornitore derivare proprio da La Fenice S.r.l.

Carolì chiarisce anche la natura della recente comunicazione della Guardia di Finanza, spiegando che si tratta di un atto dovuto per garantire la presunzione di innocenza, «principio di civiltà giuridica che va difeso», ma che non può – precisa – «paralizzare l’operato degli amministratori». «Nel penale il dubbio porta all’assoluzione; nell’amministrazione della cosa pubblica, il dubbio deve portare a una decisione saggia, equa e coraggiosa» sottolinea l’assessora.

Il sit-in dei genitori
«Ho visto grida di rabbia e occhi intrisi di disperazione durante la manifestazione nell’atrio comunale. Quelle voci non possono essere ignorate». Con la lettera aperta, datata 26 settembre, Carolì invita il sindaco a riconsiderare la posizione assunta e a valutare la risoluzione del contratto con La Fenice S.r.l., anche attraverso un accordo consensuale. «Il mio non è un attacco politico – precisa – ma un atto di responsabilità verso la collettività. Cambiare idea non è sinonimo di debolezza, ma è un atto di coraggio. In questa vicenda non si tratta solo di contratti o procedure: si tratta di valori, di fiducia, di trasparenza e di responsabilità verso i cittadini».

Articoli correlati

Terzo giorno del FCE 2026: tra Von trier e il concorso ulivo d’oro

Davide Pagliaro

Escalation di furti: rubate armi a un ex poliziotto

Redazione

Selfie con il morto al cimitero: operaio a processo

Redazione

Guardare il presente per puntare al futuro, al Teatro Apollo di Lecce in scena “TedX” 2025

Redazione

Cane lasciato sul balcone, muore precipitando nel vuoto: condannato proprietario

Elisabetta Paladini

Lecce, Di Francesco attende i primi rientri. Ramadani titolare con l’Albania

Tonio De Giorgi