VERNOLE – Più volte si sarebbe fatto trovare seminudo in camera della sorella, che avrebbe poi molestato con esplicite avances sessuali, costringendola a chiudersi a chiave nella sua stanza nel tentativo di sfuggirgli, salvo essere osservata dal buco della serratura.
È solo uno dei tasselli di un puzzle dell’orrore emerso dalle indagini scattate subito dopo l’arresto in flagranza di un 32enne di Vernole, eseguito dai carabinieri mercoledì notte. Al numero di emergenza 112 qualcuno ha segnalato urla e rumori sospetti, provenienti da un’abitazione del centro cittadino. Al loro arrivo i militari hanno impedito che la situazione degenerasse, arrestando l’uomo su disposizione del Pm e soccorrendo la madre 70enne e la sorella 37enne che risiedevano in casa con lui.
L’arresto è stato convalidato nelle scorse ore dalla Gip Tea Verderosa. L’indagato, accusato di maltrattamenti in famiglia con l’aggravante di aver commesso il fatto sotto effetto di alcol e droga, è difeso dall’avvocato Diego Cisternino.
Stando a quanto ricostruito dalle due donne, il 32enne le avrebbe insultate quotidianamente come poco di buono. Poi sarebbe passato alle minacce di morte con frasi esplicite del tipo “stasera scappa il morto”, “sei una morta che cammina, ho un machete, attenta a quando esci” giurando ad entrambe di riuscire a procurarsi a stretto giro una pistola per ucciderle.
