GALLIPOLI – Una storia d’amore culminata in persecuzioni, pedinamenti e intrusioni nella vita privata che si trascina da oltre un anno e che ha costretto un giovane salentino a rivolgersi alla magistratura. Secondo il racconto messo nero su bianco nella denuncia formalizzata da un 34enne di Gallipoli, tutto sarebbe iniziato nella primavera del 2024, quando l’uomo pose fine alla relazione con un uomo di nazionalità spagnola, più grande di lui. Da quel momento sarebbero cominciati comportamenti ossessivi e persecutori: messaggi continui su WhatsApp e Instagram, anche tramite profili falsi, telefonate anonime, appostamenti fuori dall’abitazione, pedinamenti nei luoghi pubblici frequentati dalla vittima.
Il giovane racconta di aver vissuto mesi di grande ansia, prima a Bologna – dove lavorava come infermiere – e poi a Roma, città in cui si è trasferito di recente per motivi familiari. L’ex compagno lo avrebbe più volte raggiunto sotto casa o persino in palestra, fingendo di allenarsi solo per tentare un contatto. In un’occasione, nell’agosto 2024, avrebbe percorso oltre 100 chilometri per raggiungerlo a Rimini dopo aver visto una “storia” pubblicata su Instagram.
Nonostante un’istanza di ammonimento presentata a marzo 2025 alla Questura di Bologna, l’uomo avrebbe continuato con le sue condotte: si sarebbe presentato a casa della vittima pretendendo di restituire regali. Ancora, un mese dopo, avrebbe fatto recapitare presso il Policlinico, dove il 34enne prestava servizio come infermiere, un uovo di Pasqua gigante, generando imbarazzo tra i colleghi. Saputo del trasferimento da Roma a Bologna, lo spagnolo si sarebbe presentato sotto casa dell’ex fidanzato per aiutarlo a fare gli scatoli, per accompagnarlo alla fermata del bus, arrivando anche a spostarsi di centinaia di chilometri per pedinarlo persino a Roma, presso il caseificio dove oggi lavora con la sua famiglia.
“Il mio corpo ma soprattutto la mia mente hanno cominciato a non reggere più – racconta nella denuncia – ho iniziato ad avvertire palpitazioni, sudori freddi, attacchi di panico e ansia immotivata durante il giorno”. Una situazione definita “perdurante e grave”, nell’atto di denuncia-querela presentata dal 34enne assistito dall’avvocato Andrea Cavalera, per il reato di atti persecutori, formulando anche un’istanza di punizione con richiesta di risarcimento dei danni morali e psichici. Sarà ora la magistratura a valutare la fondatezza dei fatti denunciati e a decidere se applicare le misure cautelari richieste dalla vittima.
