“Palestina libera”. È stato lo slogan che hanno riempito le strade di Lecce, dove circa duemila persone hanno partecipato alla manifestazione in sostegno del popolo palestinese, che si è svolta nel giorno dello sciopero generale, con una mobilitazione che ha abbracciato molte città italiane.
Il corteo è partito da Porta Napoli e ha attraversato il centro storico, passando davanti a Comune e Provincia, fino a raggiungere Piazza Sant’Oronzo. Qui, studenti, insegnanti, associazioni e sindacati hanno espresso con chiarezza le loro richieste: fermare il genocidio, destinare i fondi previsti per il riarmo a sanità, scuola, università, trasporti ed edilizia pubblica.
Gli studenti presenti alla manifestazione, provenienti da quasi tutti gli istituti scolastici della provincia hanno chiesto che le università non restino indifferenti di fronte a un genocidio: la solidarietà internazionale passa anche dalle aule di scuola e dalle piazze.
I manifestanti hanno anche chiesto l’apertura di corridoi umanitari sicuri, la protezione degli aiuti umanitari e la fine delle collaborazioni tra Università del Salento e università israeliane.
Durante il percorso sono state esposte le foto dei bambini vittime dei bombardamenti, a testimoniare la drammaticità della situazione.
“Gaza è un lager a cielo aperto” è stato il grido risuonato in piazza, e che si unisce alla condanna unanime delle politiche israeliane e alla richiesta del riconoscimento dello Stato di Palestina.
Lecce si è unita alle altre città italiane per dire che la guerra non può restare senza risposta e che ora la solidarietà deve farsi sentire forte e chiara.
