PORTO SELVAGGIO – Un altro peschereccio siciliano è arrivato nei mari salentini, probabilmente per la consueta pesca con il cianciolo. Questa volta, però, la rete sembra essersi incagliata su una secca davanti a Porto Selvaggio.
L’equipaggio, invece di recuperarla, l’avrebbe abbandonata per poi allontanarsi. La cosiddetta “rete fantasma” non rappresenta soltanto un pericolo concreto per la navigazione, ma costituisce anche una minaccia costante per l’ecosistema marino e per il lavoro di chi, rispettando le regole, vive del mare.
A denunciare l’accaduto sono stati i pescatori locali, testimoni diretti dell’abbandono. Le segnalazioni alle autorità competenti, però, non sembrano aver prodotto finora alcun intervento concreto.
L’uso del cianciolo è vietato entro le 3 miglia dalla costa, o all’interno dell’isòbata dei 50 metri se tale profondità si raggiunge a meno di 3 miglia dalla riva. Norme che servono a proteggere le risorse biologiche marine, troppo spesso però disattese.
«Vengono, fanno la strage e poi il pesce lo riportano in Sicilia per rivenderlo», denunciano i pescatori salentini.
Negli anni, imbarcazioni come Madonna di Fatima, Maria di Medjugorje, Brivido, Med Surveyor, Maria Francesca e Francesca Madre hanno fatto incetta di pesce nelle acque del Salento, anche restando in zona una sola notte, prima di caricare tutto su camion diretti in Sicilia. Nei giorni scorsi è stata la volta del peschereccio Brivido: sui social, i membri dell’equipaggio hanno mostrato con orgoglio il pescato salentino destinato ai mercati di Palermo.
«Ci rubano dalla mattina alla sera», raccontano i pescatori locali, costretti a fare i conti con tonni, ricciole e tombarelli prelevati in quantità industriale. Una pressione insostenibile per chi pratica la piccola pesca costiera: catture sempre più scarse, giornate di lavoro più difficili, redditi in calo.
L’appello arriva anche da Francesco, pescatore salentino che rivendica con orgoglio il rispetto delle regole, non solo per obbligo ma per amore del mare.
Il tema non è nuovo. Nell’ottobre 2022, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro aveva presentato una mozione per istituire “zone cuscinetto” e limitare l’uso del cianciolo nelle aree più sensibili, cruciali per la riproduzione delle ricciole. La proposta, però, non arrivò mai in discussione in Consiglio regionale per mancanza del numero legale, complice la crisi interna alla maggioranza di centrosinistra.
Intanto, i grandi battelli hanno continuato a calare le reti a pochi metri dalla costa. Maggiori controlli erano stati chiesti anche all’ammiraglio Vincenzo Leone, Direttore marittimo della Puglia e della Basilicata jonica.
Ma, nonostante promesse e sit-in di protesta, la situazione è rimasta immutata.
