LECCE – Erano in partenza, ma ora formano, anzi continuano a formare la spina dorsale del Lecce. Anche senza l’ormai ex capitano Baschirotto, Falcone Ramadani rappresentano lo zoccolo duro della squadra.
Quello concluso lo scorso maggio sembrava dovesse essere il loro ultimo campionato in giallorosso.
Corvino e Trinchera, infatti, rispettivamente direttore generale dell’area tecnica e direttore sportivo, avevano comunicato che i due calciatori, insieme a Krstovic e Baschirotto, avevano manifestato l’intenzione di proseguire le rispettive carriere con un’altra maglia.
Alla porta del Lecce, però, nessuno ha bussato con la proposta giusta, o forse neanche quella.
Così le speranze di dire addio al Lecce si sono spente con il trascorrere dei giorni. E alla fine sono rimasti in giallorosso.
Falcone è al quarto campionato con il Lecce e in questa stagione stringerà forte la fascia di capitano al braccio. E avrà il compito di tenere in piedi e unito lo spogliatoio.
Il portiere romano si è risintonizzato subito sulle frequenze giallorosse dichiarando che il Lecce è stata l’unica società ad aver creduto in lui, che ora si batterà ancora nel calcio dei grandi e magari anche nel “piccolo” Lecce potrà sognare, chissà, la maglia della Nazionale.
Anche Ramadani ha via via messo da parte l’intenzione di proseguire la sua carriera altrove e ora è diventato un punto di riferimento per i compagni di squadra. Durante l’estate il tecnico Di Francesco gli ha preferito spesso Pierret, ma alla vigilia del campionato il centrocampista ha lanciato segnali forti e alla seconda giornata, contro il Milan si è ripreso il Lecce e ora guida il centrocampo. Sia chiaro: per l’allenatore giallorosso partono tutti alla pari e gioca chi merita di più. Nel corso della stagione è normale aspettarsi dei cali fisiologici che potrebbero favorire ora l’uno ora l’altro. Adesso è il turno di Ramadani al quale la posizione di centrale davanti alla difesa calza per il momento meglio rispetto a Pierret. A differenza di Falcone, Ramadani è un nazionale, ma proprio in occasione di questa prima finestra internazionale ha dovuto dire no all’Albania perché non era al meglio. E in nazionale ci è andato Medon Berisha: il numero 10 giallorosso nel Lecce è stato impiegato da mezzala, mentre nell’Albania il CT Sylvinho, giovedì scorso nella vittoriosa sfida contro Gibilterra, lo ha impiegato da centrale, in un centrocampo a tre. Nessuna novità per Di Francesco: a centrocampo ha diverse soluzioni può scegliere quella migliore.
