La musica popolare torna a far vibrare il cuore del Salento: a Cutrofiano, nella Masseria L’Astore, il gran finale della quindicesima edizione de Li Ucci Festival.
“Li Ucci” erano lo storico gruppo salentino con base a Cutrofiano custode della tradizione popolare degli “stornelli”, canti di lavoro e di amore spesso improvvisati al ritmo del tamburello. Agli Ucci oggi è dedicato un festival.
Una giornata intensa, iniziata già dal mattino con l’area picnic e le attività per famiglie, i laboratori di pizzica e le visite nel frantoio ipogeo, fino ad arrivare alla sera, quando palco e pineta si sono trasformati in un mosaico di suoni, sapori e colori.
Un viaggio nelle radici musicali del territorio, con brani che hanno fatto la storia della tradizione salentina e con ospiti d’eccezione. Sul palco la Li Ucci Orkestra, nata nel 2013 per raccogliere l’eredità dei grandi cantori e dare nuova linfa a un patrimonio che continua a emozionare nuove generazioni.
La serata ha visto anche la consegna del Premio Cultura d’Onore ai Menamenamò, da trent’anni ambasciatori della musica popolare; e la presentazione di Zzinfunia, il tamburello che richiama l’antico suono del vento, ispirato ai comignoli in terracotta che una volta facevano entrare l’aria da ogni lato delle case contadine.
Non è mancato il gusto, con l’area food degli AssaggiUcci che ha trasformato il festival in un’esperienza completa: prodotti locali, degustazioni e momenti di convivialità che hanno reso il pubblico protagonista insieme agli artisti.
La rassegna continua a crescere e a rinnovarsi di anno in anno, custodendo la memoria degli “Ucci” e dei grandi cantori del Salento, ma aprendosi al tempo stesso all’arte, alla danza e a una comunità sempre più partecipe.
Un’edizione che ha confermato la forza di un festival capace di unire musica, arte e comunità, trasformando la tradizione in una grande festa collettiva.
