La Regione Puglia ha dichiarato decaduta la concessione demaniale marittima affidata alla società Porto Turistico Marina di Leuca S.p.A. per la gestione e il completamento del porto turistico di Leuca. Il provvedimento, adottato con determinazione dirigenziale, sancisce la fine di un rapporto avviato nel 2008 con una concessione di 49 anni e 7 mesi, che avrebbe dovuto portare alla realizzazione di nuove opere e servizi nell’area portuale.
Alla base della decisione ci sono due motivazioni principali, ritenute dalla Regione «autonomamente sufficienti» a determinare la revoca: la mancata esecuzione delle opere previste dalla concessione e dal successivo atto suppletivo del dicembre 2024, che fissava termini precisi per l’avvio e il completamento dei lavori (palazzina servizi, viabilità, parcheggi e dragaggi), e il mancato rispetto degli obblighi contrattuali e un comportamento definito «omissivo e dilatorio», che avrebbe compromesso definitivamente il rapporto fiduciario con l’Amministrazione regionale.
Nonostante le comunicazioni formali inviate dalla società, la Regione ha accertato che i lavori non erano effettivamente iniziati entro i termini stabiliti. In particolare, un sopralluogo del giugno 2025 aveva riscontrato l’assenza di maestranze, mezzi e cartelli di cantiere, nonché il rigetto da parte del Comune di Castrignano della comunicazione di inizio lavori presentata dalla società.
Il legale rappresentante della Porto Turistico Marina di Leuca aveva presentato osservazioni, sostenendo che i lavori erano stati avviati con ritardo a causa di imbarcazioni presenti nei piazzali e che il cronoprogramma aveva natura indicativa. Inoltre, la società aveva segnalato pressioni da parte del Comune di Castrignano – socio di minoranza al 49% – che, a suo dire, avrebbe sollecitato la Regione a dichiarare la decadenza. Le argomentazioni non sono state accolte e, anzi, la Regione ha ritenuto alcune dichiarazioni «lesive e denigratorie» nei confronti dell’amministrazione concedente. Per effetto del provvedimento, le opere non amovibili già realizzate passano allo Stato senza alcun indennizzo; la società è obbligata a liberare l’area demaniale entro 30 giorni dalla notifica; in caso di inadempienza scatterà l’esecuzione forzata e la Regione potrà rivalersi sulla fideiussione. Il porto di Leuca, una delle infrastrutture turistiche più strategiche del basso Salento, torna dunque nella piena disponibilità del Comune di Castrignano del Capo. Si apre ora una nuova fase, con l’ente locale chiamato a gestire l’area e a valutare le prossime scelte per il rilancio e lo sviluppo dello scalo.
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