PUGLIA – “Dopo aver giurato (e spergiurato) che mai avrebbe sospeso il pagamento del tributo 630 – tirando in ballo il Governo nazionale per giustificare il loro no alle nostre reiterate richieste di stoppare un balzello non dovuto – ecco che Emiliano, Capone, Pentassuglia & compagni fanno testacoda: nel programma elettorale delle regionali del Pd spunta lo stop alle cartelle del Consorzio di Bonifica”.
Torna così sulla questione il consigliere regionale di Fratelli d’Italia e capogruppo de “La Puglia Domani” Paolo Pagliaro, che il 25 giugno scorso ha presentato un nuovo emandamento per rimarcare la necessità di stoppare un tributo assolutamente non dovuto, considerata l’inadempienza del Consorzio di Bonifica nella manutenzione del territorio, completamente assente come visibile anche a occhio nudo.
“Non c’è davvero limite alla faccia tosta e all’arroganza di chi crede di potersi intestare una battaglia delle opposizioni a difesa degli agricoltori e dei consorziati finora spremuti, inascoltati e persino minacciati in Consiglio regionale, perché smettessero di protestare contro la Regione – incalza Pagliaro – Dopo averci accusato di populismo e strumentalizzazione politica, ecco che – con vergognoso opportunismo – i dem cambiano diametralmente posizione per andare a caccia di voti. Ma gli agricoltori non hanno l’anello al naso né la memoria corta, e di certo non cascheranno nel tranello elettorale dei dem. Questa vicenda è davvero un’offesa all’intelligenza – continua – Che fine ha fatto l’intransigenza dell’assessore Pentassuglia, che più volte ha alzato la voce in Consiglio regionale facendo muro ad ogni nostro tentativo di bloccare le cartelle del 630? Abbiamo dovuto combattere perché i nostri emendamenti per lo stop al tributo venissero votate in Consiglio, contro i cavilli burocratici della presidente Capone, contro le obiezioni di incostituzionalità dell’assessore Amati, contro l’ira funesta del governatore Emiliano verso gli agricoltori in rivolta.
Ora, tabula rasa per tentare l’assalto al bottino di voti di una fascia finora calpestata e umiliata nei suoi diritti. Questa farsa va smascherata – conclude il consigliere – E, se gli elettori confermeranno la loro fiducia nei nostri confronti, la battaglia per la sospensione del tributo 630 sarà il primo atto che porteremo nel nuovo Consiglio regionale. Con coerenza, lealtà e rispetto verso il mondo agricolo che continueremo ad ascoltare e sostenere sempre, e non per convenienza”.