LECCE – Vivono con il fiato sospeso fino a inizi settembre, quando un bollettino ufficiale pubblicato dall’Ufficio scolastico territoriale assegna loro la scuola nella quale insegneranno per un anno. Peccato però che per i docenti precari della provincia di Lecce quel sospiro di sollievo tirato lunedì, già martedì pomeriggio si è trasformato in un incubo: tutto annullato e tutto da rifare. Questa la doccia fredda che hanno incassato tramite comunicazione pubblicata sul sito ufficiale: una nota che ha vanificato ogni certezza, oltre alla prima giornata di lavoro (quella della presa di servizio) andata sostanzialmente persa.
Andiamo con ordine. I docenti precari inseriti nelle GPS (graduatorie provinciali di Supplenza) il primo di settembre, tramite apposito bollettino ufficiale, alle 18.27 in punto hanno preso atto della scuola assegnata loro per il nuovo anno scolastico.
Il giorno successivo, come previsto, hanno preso servizio, raggiungendo l’istituto designato, smaltendo tutte le pratiche burocratiche e, in molti casi, trattenendosi per avviare già il lavoro. Il colpo di scena è arrivato il pomeriggio di quello stesso giorno: alle 17.13 l’Ufficio scolastico sul sito ha comunicato che: “a seguito di controlli effettuati circa le disponibilità, i punteggi in graduatoria e il consistente numero di rinunce pervenute, quest’Ufficio sta procedendo all’annullamento del turno 1 degli incarichi a tempo determinato pubblicato il primo settembre”. Attenzione: non una rettifica, ma un annullamento tout court, che in pochi minuti ha scatenato il caos.
A monte, secondo quanto approfondito dai sindacati, vi sarebbero stati anche altri problemi, legati ad una burocrazia ancora troppo cavillosa: le comunicazioni errate avanzate dalle scuole in riferimento all’organico e poi, ancora, la mancata cancellazione dalle graduatorie di tutti coloro che sono diventati docenti di ruolo.
Risultato: un balletto di nomine e dietrofront, sulla pelle di chi le certezze lavorative le porta a casa anno per anno.