LECCE – Silvia Carofalo, socio e dirigente dell’Unione Sportiva Lecce, è intervenuta a Piazza Giallorossa, su TeleRama, e ha commentare il nuovo inizio della squadra affidata a mister Di Francesco. I giallorossi affrontano il loro quarto campionato consecutivo in Serie A, con tanta voglia di crescere:
“Sicuramente un inizio molto bello per chi ha tanto creduto nel progetto Lecce, una conferma di quello che è l’attaccamento del territorio alla squadra, con la sottoscrizione di tantissimi abbonamenti che per l’ennesima volta hanno superato il record precedente. Questo significa che c’è tanta passione, tanta voglia di crescere insieme e di realizzare qualcosa che veramente viene segnato nella storia”.
Dopo il pareggio con il Genoa in trasferta è arrivata la prima sconfitta interna contro il Milan, una gara in cui i giallorossi avevano approcciato bene, giocando un buon primo tempo:
“Nel primo tempo si è cercato di frenare l’impeto del Milan, che veniva a Lecce per riprendersi punti dopo la sconfitta della prima giornata. Sembrava un Lecce ordinato che fronteggiava il Milan, ma nel secondo tempo poi è calato. Sinceramente la sconfitta col Milan, alla seconda giornata di campionato, non mi fa essere tanto preoccupata. Anzi, da lì possiamo capire cosa è meglio aggiustare. Però perdere col Milan e perdere in quel modo non mi è sembrata una grande catastrofe, perché per 60 minuti tenere il Milan non è poco”.
Poco prima dell’inizio della trasmissione si era chiusa la sessione di calciomercato. Una campagna in cui il Lecce non ha messo a segno acquisti altisonanti, ma ha proseguito sulla sua linea fatta di sostenibilità e bilanci in ordine, una politica che negli ultimi anni ha comunque portato risultati importanti:
“La nostra dimensione deve essere sempre la dimensione Lecce, noi partiamo da quel presupposto, per andare poi sulla sostenibilità e cercare di non deludere quelle che sono le aspettative del tifoso, però con i presupposti precedenti: sostenibilità, bilanci e dimensione Lecce. Detto questo, abbiamo avuto tanti ragazzi che sono arrivati a Lecce da sconosciuti e poi sono diventati calciatori importanti. Quando è arrivato Hjulmand era un perfetto sconosciuto e oggi non mi pare sia un illustre sconosciuto. Ci affidiamo all’area tecnica sperando che anche quest’anno ci abbia visto bene”.
