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Regionali: giovedì vertice del centrodestra. Leccese: “No alternative a Decaro”

Decaro Leccese Emiliano

Regionali, è corsa sui nomi. Dovrebbe tenersi giovedì il vertice del centrodestra per chiudere la partita, o quantomeno per restringere la rosa dei papabili candidati.

In Puglia Fratelli d’Italia, con Giovanni Donzelli, ha messo in chiaro che si corre per vincere, nonostante il vento favorevole ad Antonio Decaro, ammesso che sia lui il candidato governatore da battere. Il passo avanti di Marcello Gemmato, pronto a rispondere presente in caso di chiamata, è una candidatura di servizio. “Non piantiamo bandierine, non facciamo il gioco dell’oca, non cerchiamo di cambiare le caselle tra i partiti della maggioranza. Cerchiamo il miglior presidente per questa Regione”, ha detto il responsabile nazionale dell’organizzazione del partito di Meloni, Giovanni Donzelli, Resta in sella il parlamentare brindisino Mauro D’Attis per Forza Italia, mentre la Lega insiste per un “profilo civico”, al di fuori dei partiti.

Sul fronte opposto il Pd resta in stallo per il veto di Antonio Decaro alle candidature di Michele Emiliano e Nichi Vendola in Consiglio regionale, e Avs rifiuta ultimatum rilanciando l’eventuale candidatura alternativa dello stesso Vendola a presidente della Puglia. Ma fa rumore l’endorsement del sindaco di Bari, Vito Leccese, per Decaro, di cui è stato capo di gabinetto dopo esserlo stato di Michele Emiliano, entrambi sindaci di Bari prima di lui. “Non ci sono alternative ad Antonio”, ha dichiarato Leccese in un’intervista a Repubblica. “Non si tratta di veti, come qualcuno vuol far credere, né ha a che fare con aspetti caratteriali o relazionali dei protagonisti di questa vicenda. Quanto sarà libero il conducente di cambiare strada rispetto al governo degli ultimi vent’anni, lungo il percorso del prossimo quinquennio? Parlo da sindaco di Bari, oggi mi sento libero di poter percorrere anche nuove strade rispetto al passato, senza che significhi tradire la storia degli ultimi venti anni”. Ma i veti di Decaro, intanto, restano. Senza un passo di lato di Emiliano e Vendola, rinuncerà a candidarsi. E spetta alla segretaria dem Schlein sbrogliare la matassa.

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